Sparatoria a Settefarine, rivalità a colpi di pistole e fucili: un ventunenne ritorna in libertà

 
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Gela. Revocati gli arresti domiciliari, adesso sarà sottoposto solo all’obbligo di firma. Carfì ritorna in libertà. Il ventunenne Francesco Carfì ritorna in libertà. E’ accusato, insieme al sessantottenne Rocco Cinardi e ai coetanei Stefano e Massimiliano Trubia, di tentato omicidio. Sarebbero stati protagonisti di un doppio confronto, con tanto di pistole e fucili, tra le strade del quartiere di Settefarine. Vennero raggiunti dai provvedimenti restrittivi lo scorso aprile. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale ha detto sì alla richiesta di revoca dei domiciliari presentata dai legali di fiducia del ventunenne, gli avvocati Giuseppe Simonetti e Samantha Rinaldo. Una richiesta dello stesso tipo, adesso, verrà formulata anche per il sessantottenne Rocco Cinardi. I ventenni Stefano e Massimiliano Trubia, lo scorso aprile, lasciarono il carcere di contrada Balate per essere trasferiti ai domiciliari dopo che i giudici del riesame di Caltanissetta accolsero, in parte, le contestazioni mosse dai loro legali di fiducia, gli avvocati Carmelo Tuccio e Nicoletta Cauchi.

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