Spari alla vetrina del suo centro d’ottica, “avevo paura”: il titolare riconosce uno dei presunti esattori

 
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Gela. In aula, ha riconosciuto uno dei presunti esattori che gli avrebbero consigliato di saldare un credito da circa sedicimila euro. Gli spari alla vetrina. Al centro della vicenda, c’è il titolare di un centro d’ottica di via Francesco Crispi. A rispondere all’accusa di tentata estorsione, invece, è il catanese Michele Pennisi. In base alle accuse mosse dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, il grossista etneo avrebbe imposto all’esercente di pagare quanto dovuto per una partita di occhiali venduta da un operatore del settore, vicino allo stesso Pennisi. “Prima venne Pennisi – ha detto il titolare del centro d’ottica davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Veronica Vaccaro – poi, tre giovani catanesi che mi consigliarono di pagare altrimenti sarebbe finita male”. Una delle vetrine dell’attività commerciale venne danneggiata da diversi colpi di pistola. “Ero molto impaurito – ha detto l’esercente – non sapevo cosa potesse accadere. Dissi subito al grossista napoletano che gli occhiali non erano vendibili e, così, bloccai gli assegni che gli avevo consegnato”.

I rapporti con Panzarella sollevati dalla difesa. Il titolare del centro d’ottica si è costituto parte civile con l’avvocato Carmelo Terranova. La difesa di Pennisi ha cercato di approfondire la posizione della vittima delle intimidazioni e i suoi rapporti con Giuseppe Panzarella, ritenuto molto vicino agli ambienti criminali di Sommatino. “Panzarella venne a sapere di ciò che mi era accaduto anche perché la figlia era una mia collaboratrice – ha detto ancora l’ottico – ma io non gli ho mai chiesto d’intervenire”. I difensori, inoltre, hanno cercato di capire se la vittima avesse avuto eventuali contrasti economici con persone vicine alla propria famiglia anche prima dell’intimidazione subita e denunciata ai carabinieri. Nel corso dell’udienza sono stati sentiti anche due investigatori ed un’ex collaboratrice dell’esercente che hanno risposto alle domande del pm della Dda Luigi Leghissa. 

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