Tariffe idriche, giudici smentiscono Caltaqua: Ato in regola

 
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Gela. In ballo, ci sono diversi milioni di euro e un conflitto, sempre più teso, fra i dirigenti della società Acque di Caltanissetta s.p.a. e i componenti dell’Ato idrico.
Questa volta, però, il confronto è stato risolto dai giudici amministrativi del tar di Palermo che, su ricorso presentato dalla società che gestisce il servizio idrico, hanno dato ragione ai responsabili dell’Ato: ritenendo infondata la richiesta di risarcimento presentata dall’azienda.

Gli imprenditori si erano rivolti ai magistrati palermitani contestando i ritardi nell’approvazione della tariffa per l’anno 2011. Un provvedimento emesso da un commissario regionale solo negli ultimi giorni di quell’anno e che, stando agli imprenditori, non gli avrebbe consentito di applicare la tariffa da oltre 1,7 euro per metro cubo ai mesi già trascorsi.
Per questa ragione, i legali della società chiedevano che venisse riconosciuto il loro diritto ad ottenere un lauto risarcimento. Il no pronunciato dai magistrati, però, è stato fragoroso.
Nella sentenza emessa, infatti, ribaltando la tesi esposta dai ricorrenti: si mettono in luce le responsabilità dei dirigenti di Acque di Caltanissetta s.p.a. Secondo i giudici, sarebbe stata proprio la dirigenza del gruppo italo spagnolo a non presentare, entro il termine dovuto, il piano tariffario da sottoporre alla valutazione dell’assemblea dell’Ato, composta da tutti i sindaci dei comuni serviti. Un piano, si legge sempre nella sentenza, presentato solo alla fine del mese di maggio.
Dopo i tanti ritardi, fu un commissario nominato dalla regione ad approvare, nei primi giorni del mese di dicembre 2011, la tariffazione predisposta dai manager.
Un sì, però, che, scaduti i termini previsti dalla legge, non consentì di applicare quei prezzi ai mesi già trascorsi. Un buco per le casse della società che, attraverso il ricorso, si è cercato di sanare ottenendo un risarcimento. La richiesta, però, non ha ottenuto il benestare dai giudici del tar. I magistrati palermitani hanno rigettato due ricorsi, quasi gemelli, depositati dai legali dell’azienda.
Nella sentenza, inoltre, si ribadisce il pieno potere di decisione da parte dell’assemblea dell’Ato che, sempre secondo i giudici, non si deve limitare a prendere atto delle proposte di tariffazione depositate dai manager del gruppo italo spagnolo: potendo, invece, valutarle ed, eventualmente, rigettarle. Il confronto fra l’Ato e il gruppo che si occupa di gestire il servizio idrico sull’intero territorio provinciale prosegue a colpi di carte bollate e pronunce dei giudici.

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