Un imprenditore vicino al clan Emmanuello? Summit nei magazzini ma per la difesa è una vittima

 
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Gela. Vittima della pressione mafiosa oppure vicino al clan Emmanuello? I magazzini utilizzati per vertici di mafia. La vicenda dell’ex titolare di alcune rivendite alimentari della città è arrivata davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. L’imprenditore, difeso dall’avvocato Francesco Enia, è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena, avrebbe messo a disposizione alcuni suoi magazzini per vertici organizzati dalle cosche. Un’indagine, quella condotta a suo carico, legata ad un periodo di almeno tre anni.

Per la difesa è una vittima dei clan. Davanti al gup, però, l’avvocato Enia è riuscito ad ottenere un termine per produrre sentenze e atti processuali legati a procedimenti nei quali l’imprenditore risulterebbe essere parte offesa delle azioni condotte dalle famiglie locali di mafia. Secondo la difesa, l’imprenditore sarebbe una vittima anche di richieste estorsive. Al contrario, i magistrati della Dda nissena lo ritengono mediatore tra altri imprenditori e le cosche per la messa a posto d’importanti attività economiche della città. Adesso, la difesa dovrebbe provvedere a produrre gli atti che verranno valutati dal giudice dell’udienza preliminare.

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