Una convivenza al limite, rapporti sessuali imposti alla ex: assolto l’operaio a processo

 
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Gela. Assolto l’operaio quarantenne per il quale era stata chiesta la conferma della condanna ad un anno e nove mesi di reclusione con l’accusa di aver imposto rapporti sessuali all’ex convivente, sottoponendola a violenze fisiche.

La condanna già imposta negli altri gradi di giudizio. La richiesta di condanna era stata formalizzata dalla procura generale nei confronti dell’imputato, già ritenuto colpevole sia in primo grado sia in un precedente giudizio d’appello. Negli scorsi mesi, però, la Corte di cassazione, su ricorso presentato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Carmelo Tuccio, ha annullato la condanna, rinviando gli atti nuovamente ai giudici di appello di Caltanissetta. In base a quanto emerso dalle indagini, il rapporto di convivenza tra i due si sarebbe caratterizzato proprio per le violenze subite dalla donna che, alla fine, scelse di denunciare il quarantenne. Per la difesa, però, l’uomo non avrebbe imposto i rapporti sessuali né avrebbe contribuito a creare un clima di terrore durante il periodo di convivenza. Non a caso, sono stati contestati diversi particolari della ricostruzione resa dalla vittima. Per questo, anche davanti ai giudici d’appello nisseni, l’avvocato Carmelo Tuccio ha chiesto l’assoluzione del suo assistito, per anni impegnato all’interno della fabbrica Eni. Una linea che ha trovsto l’accoglimento da parte dei giudici nisseni.

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