“Uno screening nelle scuole per i disturbi dell’apprendimento”, l’allarme degli esperti: “Poche strutture”

 
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Gela. Niente centri diurni per minori e disabili adulti né quello distrettuale per gli affidi. Sono ancora enormi le carenze in città sul fronte della tutela dei più piccoli, compresi quelli affetti

da disturbi del comportamento e dell’apprendimento.

Screening nelle scuole. L’allarme è stato lanciato da due professionisti del settore, lo psicologo Alessandro Agati e la pedagogista Francesca Specchio. Sono stati ascoltati, in audizione, dai componenti della commissione comunale cultura, presieduta da Salvatore Sammito e composta anche da Luigi Di Dio, Sara Bonura, Angelo Amato e Crocifisso Napolitano. La commissione, proprio in questi giorni, ha avviato un monitoraggio più complessivo su quanto sta accadendo in città, soprattutto rispetto ai minori e alle “nuove” patologie come quelle da gioco compulsivo. I due esperti hanno soprattutto sottolineato la necessità di una maggiore presenza di figure di supporto ai minori nelle scuole. La sfera dei disturbi dell’apprendimento, infatti, andrebbe verificata attraverso il sostegno di personale qualificato che non sempre riesce ad avere spazio tra i corridoi delle scuole. Il punto di partenza dovrebbe essere quello di istituire un albo comunale dal quale attingere personale. In realtà, è già stato presentato negli scorsi mesi proprio dallo psicologo Agati anche un progetto, a costo zero per l’amministrazione, destinato alla realizzazione di un centro diurno per minori. L’iter per partecipare ai bandi ministeriali, però, si sarebbe interrotto. I due esperti hanno battuto sulla necessità che l’ente comunale provi a finanziare una serie di screening nelle scuole che possano consentire di valutare l’effettiva incidenza dei disturbi dell’apprendimento, senza necessariamente affidarsi solo ai privati. 

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