Variazioni progetti, pesante stallo: difficile pressing amministrazione, dirigente può lasciare

 
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Il sindaco Greco, l'assessore Morselli e il dirigente Antonino Collura

Gela. L’approvazione in consiglio comunale della variazione di bilancio per il progetto del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia è solo la punta di un iceberg. La crisi finanziaria del municipio e le restrizioni in atto, monitorate dagli organi di controllo, non danno alcuna garanzia sul buon esito di tante procedure avviate e che sono giunte alla fase dei lavori. Sul tema dei finanziamenti, progressisti e civici hanno chiesto la convocazione di una seduta monotematica di consiglio comunale. In municipio, comunque, gli approfondimenti non mancano. Anche oggi, ci sono state riunioni e verifiche, in presenza del dirigente finanziario Pino Erba. Pare che la sua sarà una permanenza comunque piuttosto breve. A fine mese, potrebbe lasciare l’incarico che copre per poche ore a settimana. L’amministrazione comunale di Caltagirone, ente per il quale lavora il dirigente, avrebbe già comunicato che non darà più l’assenso allo scavalco. Un’incognita in più in un tragitto certamente lastricato di insidie per la giunta del sindaco Lucio Greco. Il dirigente, intanto, ha confermato una certa rigidità sulle variazioni per i progetti. L’approccio non cambia e soprattutto i mancati accertamenti dei finanziamenti negli anni di riferimento sembrano un vincolo non trattabile. L’amministrazione comunale, come più volte sottolineato dall’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli, invece spinge per un via libera alle variazioni, anche nell’eventualità di pareri negativi degli organi tecnici, a partire dal collegio dei revisori dei conti. Il timore maggiore nutrito dal sindaco e dagli assessori rimanda alla conseguenza estrema della rinuncia ai finanziamenti e di cantieri che potrebbero rimanere incompiuti. Spesso il discrimine è costituito anche da importi di limitata consistenza ma che sono alla base di errori contabili, per il dirigente e per i revisori non sanabili. In giornata, proprio Morselli, l’assessore al bilancio Mariangela Faraci e i tecnici, hanno avuto un lungo confronto con il dirigente Erba. Negli uffici del sindaco e degli assessori, l’intenzione che prevale è di voler salvaguardare un “patrimonio” già acquisito fatto di stanziamenti regionali e nazionali. Perderli significherebbe rinunciare ad una dote fin troppo importante per un Comune attraversato dalla crisi in atto. Ci sono inoltre cantieri coperti con fondi del “Patto per il sud” che potrebbero rimanere privi di una conclusione, con tutte le conseguenze del caso. Tra i casi irrisolti, rimane quello dei lavori della scuola “Solito”, chiusa da due anni. Anche su questo versante, gli assessori vorrebbero arrivare ad un assenso alla relativa variazione. Il progetto ha sempre avuto copertura, prima per il tramite di un mutuo e poi con il finanziamento regionale. Scelte contabili dell’ex dirigente non hanno però convinto gli organi tecnici e la variazione è in bilico. Il sindaco e gli assessori, non lo nascondono, sono preoccupati dalla piega assunta dalla “tempesta” abbattutasi su Palazzo di Città.

Il piano di riequilibrio da presentare alla Corte dei Conti rimane prioritario ma dovranno essercene le condizioni. Si deve passare dal rendinconto 2022, anche se è maturato il fardello del parere negativo dei revisori agli accertamenti dei residui attivi e passivi. Sottotraccia, monta un certo malumore istituzionale sull’evolversi dell’intera crisi e ciò che spesso viene anticipato da una parte della politica (soprattutto di centrodestra) rispetto a scelte del collegio dei revisori non migliora la situazione.

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