Venti anni di villette e costi enormi: Siragusa, “in questa città si costruisce troppo!”

 
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Il segretario cittadino dem Guido Siragusa

Gela. “In questa città si costruisce troppo e si recupera poco, nonostante la crisi economica e la relativa flessione demografica”. Varianti di piano. Il consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa, componente della commissione urbanistica, non condivide l’attuale immobilismo della giunta comunale proprio su questo versante. “Non riesco a capire quale sia l’idea di città dell’amministrazione – dice – lancio una proposta al sindaco e ai suoi assessori, sono necessarie delle varianti di piano per recuperare tutte le zone limitrofe al centro storico. Parliamo di quartieri che rischiano di spopolarsi senza un intervento complessivo che assicuri anche la presenza di spazi verdi. Ci sono decine di abitazioni oramai abbandonate che non possono essere trascurate. Non si può pensare solo a costruire ex novo, è necessaria una politica di recupero architettonico”.

“Sembra che i cimiteri si costruiscano per i vivi e non per i morti…”. Una linea che il consigliere lancia anche quando si tratta del tema, sempre assai spinoso, dell’edilizia cimiteriale. “In più occasioni – continua – ho ribadito che l’edilizia cimiteriale deve essere pubblica. E’ assurdo che si continuino a costruire loculi e che, allo stesso tempo, ci sia sempre un’emergenza per la collocazione dei defunti. In questa città, purtroppo, sembra che i cimiteri vengano costruiti per i vivi piuttosto che per i morti. Progetti privati per l’ampliamento di Farello? Io preferisco un’opera complessiva di recupero dei loculi originari ai quali aggiungere, eventualmente, quelli pubblici realizzati dal Comune”.

Villette e cooperative. Siragusa, inoltre, rilancia il tema del peso sulle casse dell’ente comunale derivato da decenni di nuove costruzioni. “In venti anni – conclude – le casse dell’ente hanno dovuto sopportare un peso finanziario enorme. Le villette devono costruirle gli imprenditori privati e il Comune non può rimetterci, sobbarcandosi i costi degli espropri. Che fine hanno fatto le azioni di rivalsa nei confronti delle cooperative e delle associazioni di comprensorio che hanno edificato in questi anni? Quì, le responsabilità sono delle precedenti gestioni amministrative ma, a questo punto, anche dell’attuale giunta. Perché non si avviano le azioni di recupero?”.

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