Vittime di reato, Guarnaccia: “Creare una rete per il supporto”

 
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Gela. Nel 1990, dodici organizzazioni di assistenza alle vittime hanno dichiarato il 22 febbraio Giornata europea delle vittime di reato e fondato il “Victim Support Europe”. La loro visione era quella di un’Europa unita negli sforzi per aiutare ogni persona vittima di reato.Nei 33 anni trascorsi dalla prima Giornata europea delle vittime di reato, ci sono stati molti progressi in diversi paesi membri dell’Unione europea.

Purtroppo in Italia la Direttiva per le vittime di reato è largamente inattuata, in particolare, per l’assenza di una rete integrata di servizi che garantiscano, alle vittime che lo richiedano, informazioni, sostegno, assistenza e protezione.

“ È necessario precisare che i reati che si verificano nel nostro territorio sono diversi da quelli che ci sono  nel resto d’Europa – ha dichiarato Rocco Guarnaccia, presidente della camera penale di Gela- tuttavia sensibilizzare la cittadinanza all’ascolto e alla tutela delle vittime di reato penso sia necessario proprio per l’escalation di crimini che ci sono nella nostra città.”

La giornata del 22 febbraio dovrebbe essere utilizzata per sensibilizzare le forze dell’ordine, la magistratura, i servizi sociali e sanitari, il sistema educativo, le amministrazioni centrali e gli enti locali sull’ importanza di accorgimenti nei confronti delle vittime affinché l’esperienza di una ingiustizia non si trasformi in una esperienza di progressiva vittimizzazione e di sfiducia verso le istituzioni.

“ Alla base del nostro lavoro si deve ricordare che sia nel caso della vittima che del colpevole  abbiamo davanti delle persone e l’umanità deve caratterizzare il nostro operato.” Ha poi aggiunto l’avvocato Guarnaccia.

Diverse associazioni in tutta Italia e nel nostro territorio chiedono al Governo e alle Regioni  di adottare le  tutte le misure necessarie, amministrative e legislative, affinché il paese disponga effettivamente di una rete integrata di servizi di assistenza alle vittime di reato, come stabilito da una  Direttiva del  2O12 in particolare, l’adozione del numero europeo 116006 per le vittime di reato, l’istituzione di un organismo interministeriale per le vittime di reato e una programmazione triennale per le Regioni nell’impego dei fondi destinati ai servizi di assistenza.

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