Cantieri fermi e bonifiche da 200 milioni: parte il confronto con Syndial e per i sindacati “non ci sono più alibi”

 
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L'area della raffineria Eni di contrada Piana del Signore

Gela. Un vertice per fare il punto della situazione sugli interventi di bonifica e sulle autorizzazioni rilasciate da ministeri e regione.

“Non ci sono più alibi”. Sarà un faccia a faccia tra i segretari provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec e i manager di Syndial quello che si terrà nei prossimi giorni. All’azienda del gruppo Eni, i segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania chiederanno di avere l’intero cronoprogramma dei cantieri previsti ma non ancora partiti. In ballo, ci sono oltre 200 milioni di euro inseriti nel protocollo d’intesa di un anno fa. “A questo punto – spiega il segretario provinciale Femca Francesco Emiliani – bisogna fare chiarezza. Dobbiamo capire se, realmente, le autorizzazioni sono state rilasciate. Ai tavoli di trattativa, tutti descrivono una situazione quasi ideale, con cantieri pronti a partire e permessi già rilasciati. Allora, non si capisce come mai le aziende dell’indotto siano ferme e gli operatori del diretto continuino ad essere inviati in trasferta. Non ci sono più alibi”.

Le commissioni tecniche in raffineria. Al centro del tavolo, ci sarà anche la bonifica dell’ex area Isaf che, almeno stando alle rassicurazioni arrivate dal presidente della regione Rosario Crocetta, dovrebbe partire in tempi strettissimi. Il 2016 sta per arrivare e, così, segretarie provinciali e rsu sindacali hanno già concordato la formazione delle commissioni tecniche interne che dovranno verificare lo stato dell’arte nel processo di riconversione a green refinery del sito di contrada Piana del Signore. “Si tratta di un passaggio previsto proprio nel protocollo di novembre – continua Emiliani – le commissioni tecniche verificheranno lo stato dei processi d’ingegnerizzazione che devono condurre alla partenza della green refinery. Inoltre, verrà valutato lo stato delle manutenzioni sugli impianti di raffineria che serviranno anche al nuovo progetto voluto da Eni. Se ci saranno ritardi, saremo i primi a denunciarli”. L’obiettivo fissato dal gruppo Eni, per il 2017, è quello di avere una green refinery con 400 operatori in servizio. Numeri, anche questi, che saranno verificati nel confronto azienda-sindacati.

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