Accuse all’ex presidente antiracket Caponetti, chieste condanne: per pm irregolarità su fondi

 
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Gela. La decisione arriverà ad aprile. Per la procura, però, ci furono irregolarità per l’ottenimento dello stanziamento concesso alle vittime di racket ed usura. È stata chiesta la condanna, a due anni ciascuno, per l’ex presidente dell’associazione antiracket, Renzo Caponetti, e per la moglie. Sono entrambi imputati a seguito di un’inchiesta condotta dalla procura locale. Le conclusioni sono state esposte questa mattina, nel corso del giudizio abbreviato. Il rito alternativo è stato disposto su iniziativa della difesa degli imputati. Per gli investigatori, Caponetti avrebbe fornito dati e numeri della sua attività da esercente allo scopo di “trarre in errore” il Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, parte civile nel giudizio attraverso l’Avvocatura dello Stato. In questo modo, secondo la procura, riuscì ad ottenere il contributo destinato alle vittime di racket e usura ma sulla base appunto di dati ritenuti non in linea. Tesi che lo stesso ex presidente dell’antitacket, tra i precursori in Sicilia, e le difese, escludono. Hanno sempre spiegato che lo stanziamento venne elargito regolarmente, sulla scorta di numeri reali. Ormai tre anni fa, a seguito dell’inchiesta, Caponetti lasciò la guida dell’associazione locale che venne successivamente cancellata dall’albo della prefettura. Per la difesa, invece, l’intera procedura che portò al contributo economico venne monitorata dalle autorità, a riprova della regolarità.

Nel corso della precedente udienza, la procura produsse documentazione, soprattutto un provvedimento di revoca dello stanziamento sul quale si erano concentrate le verifiche degli inquirenti. Per i pm e per la parte civile, ci sarebbero state irregolarità e così la conclusione è stata indicata nella condanna degli imputati. Ricostruzione invece respinta dalle difese, che al riesame e poi in Cassazione ottennero il dissequestro delle somme che erano state concesse e la restituzione agli imputati. Ad aprile, sarà il giudice ad emettere la decisione.

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