Accusò i Luca, “ex collaboratore di giustizia va indagato anche per tentata estorsione”

 
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Gela. “Non è un provvedimento abnorme”. La Corte di Cassazione non ha accolto il ricorso presentato dalla procura di Caltanissetta. I pm nisseni contestavano il fatto che il gip, lo scorso marzo, abbia accolto l’opposizione all’archiviazione presentata dalla difesa degli imprenditori Salvatore Luca e Rocco Luca (rappresentati dall’avvocato Antonio Gagliano). L’intera vicenda, che in parte si collega all’inchiesta madre che ha toccato il gruppo imprenditoriale gelese, ruota intorno alle dichiarazioni di un agrigentino, Giuseppe Tuzzolino. Inizialmente ammesso nel programma di protezione dei collaboratori di giustizia, le sue confessioni sono state poi più volte clamorosamente smentite. Tuzzolino è stato successivamente escluso dal programma di protezione, finendo a sua volta al centro di indagini e di accuse, soprattutto di calunnia. L’ex collaboratore rilasciò dichiarazioni anche sui Luca, che però a loro volta hanno proceduto per tutelarsi, considerandole del tutto infondate. I pm nisseni avevano chiesto di archiviare la calunnia che, su iniziativa dei Luca, veniva mossa a Tuzzolino. Il gip del tribunale di Caltanissetta, invece, ha accolto l’opposizione del legale degli imprenditori, spiegando che oltre a proseguire le indagini per calunnia, la procura nissena deve valutare anche la tentata estorsione, sempre subita dai Luca. La procura di Caltanissetta si è rivolta alla Cassazione, considerando appunto “abnorme” la decisione del gip e richiamando una precedente pronuncia del giudice delle indagini preliminari del tribunale di Gela.

La Cassazione ha invece ribadito la legittimità della scelta del gip nisseno, che ha sostanzialmente indicato di approfondire le indagini, anche rispetto ad una possibile estorsione addebitabile a Tuzzolino, ai danni degli imprenditori, che la prossima settimana si presenteranno dal gup, sempre a Caltanissetta, per rispondere dei fatti dell’inchiesta “Camaleonte”. Sulle dichiarazioni dell’ex collaboratore, nettamente contestate dai Luca, la Cassazione ha confermato che le indagini devono proseguire, anche per valutare la tentata estorsione. Le motivazioni sono state pubblicate.

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