Area di crisi, Greco convoca sindacati e parlamentari: “Certezze su misure per i lavoratori”

 
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Gela. Intorno all’area di crisi complessa sono ancora tante le incertezze, mentre ministero, Regione e Invitalia hanno lanciato il secondo avviso per le iniziative di investimento, che fa seguito al primo tentativo che non ha prodotto grandi risultati. Anche sugli ammortizzatori sociali destinati ai lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo bisognerà fare attente valutazioni. I sindacati del settore metalmeccanico si erano già rivolti alla prefettura. Il tavolo, però, va portato nelle sedi degli organi politici. Così, è partita una richiesta indirizzata al sindaco Lucio Greco. L’avvocato ha dato seguito e lunedì prossimo si terrà un primo confronto. Il primo cittadino ha convocato non solo le organizzazioni sindacali ma anche i parlamentari del territorio. I segretari provinciali dei metalmeccanici erano stati già piuttosto chiari. “Vengono lasciati senza tutele quei lavoratori ai quali è scaduta la Naspi ad aprile 2021 e ancora nel 2022”, era stato riferito. Si tratta di almeno tredici operai. “L’unica ragione è la mancanza di continuità con il 2020 – avevano precisato i segretari di Fiom, Fim e Uilm – perché questi operai hanno lavorato ad intermittenza, a causa delle poche commesse e di situazioni di impossibilità dovute all’area di crisi”.

Una condizione che va valutata con attenzione. “La politica si deve impegnare per una norma, come è stato fatto a Termini Imerese, altra area di crisi complessa siciliana – spiega il segretario provinciale Fiom Orazio Gauci – non possiamo permettere che lavoratori locali vengano lasciati indietro”. Dai sindacati di settore sono state trasmesse almeno due note indirizzate al municipio. Il sindaco ha deciso di fissare una riunione. Nelle ultime settimane, dopo varie iniziative istituzionali, il parlamento si è espresso sulla proroga della mobilità in deroga, che sembrava a forte rischio ed inizialmente era stata bocciata. La convocazione potrebbe aprire una discussione più ampia proprio intorno ad un’area di crisi istituita per un rilancio del territorio locale, ma che fino ad oggi non ha inciso. In più occasioni, i sindacati hanno posto l’esigenza di un tavolo permanente.

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