“Argo-Cassiopea”, in Comune riunione tecnica con Eni: si attende autorizzazione

 
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Gela. I sindacati, la scorsa settimana, sono tornati a sollevare non poche preoccupazioni per i ritardi nel rilascio dell’ultima autorizzazione, quella comunale, essenziale per l’avvio dei lavori edili del progetto “Argo-Cassiopea”. Il via libera ministeriale e i permessi regionali sono già stati rilasciati da tempo. In municipio, è in corso la fase istruttoria, che dovrebbe concludersi con l’ultimo passaggio autorizzativo. Per alcuni mesi, si è parecchio discusso del ruolo del Comune e di quello della Riserva Biviere, che invece ha emesso un parere, con diverse prescrizioni. Giovedì, a Palazzo di Città, è in programma una riunione tecnica, alla quale parteciperanno anche responsabili locali di Eni. Potrebbe essere un confronto importante, per appianare le ultime perplessità. L’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano e il dirigente Emanuele Tuccio stanno seguendo la fase preparatoria, in attesa che si arrivi ad una decisione sul progetto. Senza l’autorizzazione comunale, i lavori, anche quelli di edilizia, pare non possano partire. Sarà Enimed ad occuparsi di gestire il progetto che assorbe risorse finanziarie assai consistenti, sicuramente quelle più ingenti previste nel protocollo di intesa di sette anni fa. A livello ministeriale, come riportato nelle relazioni al Pitesai, il progetto per il gas del programma “Argo-Cassiopea” è atteso soprattutto per rafforzare le scorte nazionali.

La multinazionale, fino ad oggi, ha sempre confermato l’investimento, prevedendo un avvio a pieno regime nel 2024. Slittamenti, rispetto al cronoprogramma iniziale, ci sono già stati causa pandemia, ma anche le autorizzazioni si sono dimostrate un altro passaggio amministrativo non semplice da gestire. A Palazzo di Città, potrebbe volerci qualche altra settimana, anche se la riunione fissata dovrebbe servire a fare ulteriore chiarezza. I sindacati del settore, ormai da anni considerano “Argo-Cassiopea”, almeno nel settore upstream, come l’unica vera via d’uscita per garantire occupazione a lungo termine, oltre alla ripresa, con numeri sicuramente più incisivi, dell’intera attività di Enimed sul territorio.

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