Assolti ex titolari di una rivendita di moto e scooter, non simularono furto per il premio assicurativo

 
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Gela. L’ipotesi avanzata dall’accusa era di una presunta simulazione di reato, nel tentativo di incassare somme assicurative. Sono però cadute le accuse che venivano mosse all’allora titolare di una rivendita di moto, Paolo Bordieri, e alla sua ex consorte, Grazia Morselli. “Non aver commesso il fatto”, con questa formula il giudice Miriam D’Amore ha chiuso il procedimento. La procura, invece, ha concluso con una richiesta di condanna, per Bordieri, ad un anno e tre mesi. Il riconoscimento della prescrizione, infine, per l’ex consorte. Secondo le contestazioni, sarebbe stato denunciato un consistente furto di moto e scooter, portati via dal punto vendita. Lo stesso Bordieri, attualmente detenuto per espiare una condanna per altri fatti, ha insistito respingendo ogni addebito. Rilasciando dichiarazioni spontanee, ha precisato che in realtà il furto avvenne e fu segnalato alle forze dell’ordine. La difesa ha richiamato pure la materiale individuazione del responsabile. Una linea sostenuta proprio per escludere la ricostruzione della procura. Bordieri ha negato di aver avuto eventuali vantaggi dal furto.

I legali di difesa, gli avvocati Antonio Gagliano e Franco Vinciguerra, hanno sottolineato, nelle loro conclusioni, che appunto furono appurati tutti gli elementi investigativi a riprova che la rivendita venne presa di mira dai ladri. Conclusioni che hanno trovato indicazioni favorevoli nel dispositivo rilasciato dal giudice, che ha assolto entrambi gli imputati.

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