Atti finanziari e non solo, progressisti alla ricerca di scelte condivise verso l’alleanza

 
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I dem Siragusa e Orlando, la grillina Farruggia e il civico Sincero

Gela. Probabilmente, si avvicina una fase politica di passaggio obbligato verso la strutturazione di un’alleanza che abbia le basi per arrivare alle scadenze del prossimo anno. Progressisti, civici e dem, nei prossimi giorni, comunque prima dell’approdo in consiglio comunale del rendiconto 2021, cercheranno di fare il punto della situazione. Non avrebbero affatto voluto che il sindaco Lucio Greco revocasse le dimissioni, sulle quali avevano spinto con insistenza, al punto da non votare la sfiducia. In questi mesi, in un’ottica nettamente differente a quella del centrodestra intransigente, hanno assicurato i numeri su atti fondamentali, anche per il servizio rifiuti. Con il rientro del primo cittadino, l’approccio è diventato più rigido e le prime avvisaglie ci sono state nel dibattito sull’acquisizione della Torre di Manfria. Progressisti e civici coltivano una propria autonomia politica, che certamente non passa dal primo cittadino. Vogliono marcare ancora di più il campo ma prima di tutto dovranno rinnovare il patto interno. Il dibattito sulla Torre di Manfria, comunque non cruciale su un versante strettamente politico, qualche differenza di vedute l’ha fatta emergere. La prova “regina” sarà il rendiconto 2021. La “responsabilità” del gruppo di centrosinistra dovrà misurarsi con i numeri in rosso del municipio e con il contenuto della relazione dei revisori dei conti, tutt’altro che favorevole. Nessuno vuole affossare l’ente appesantito dal macigno di 118 milioni di euro ma una posizione netta va presa. Il segretario cittadino dem Guido Siragusa, convinto assertore dell’unità progressista, ha spiegato che anche sul rendiconto serve una decisione comune e condivisa.

Ci sono poi passaggi intermedi come il voto della prossima settimana per individuare i consiglieri dell’Unione dei Comuni. Anche in questo caso, i “responsabili” vorranno un tracciato che non combaci con quello del centrodestra (i cui numeri in aula sono aumentati con l’ingresso del meloniano Ignazio Raniolo). Sarà un periodo di scelte che probabilmente culminerà nella nascita vera e propria dell’alleanza di centrosinistra, potenzialmente estranea sia al centrodestra della sfiducia sia ai pro-Greco.

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