“Aula diventata mercato o casbah solo a fini elettorali”, Incardona: “Attacchi da chi stava con Greco”

 
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L'assessore Salvatore Incardona

Gela. L’aula consiliare trasformata in “palco” da campagna elettorale. Ieri sera, durante una concitata seduta sulle variazioni di bilancio, il sindaco Lucio Greco l’ha voluto sottolineare anche sulla scorta del duro intervento del meloniano Salvatore Scerra. E’ dello stesso avviso l’assessore Salvatore Incardona. “Alcuni esponenti vogliono volutamente esacerbare gli animi ma solo per scopi elettorali – dice – assistiamo ad una violenza verbale che non può essere giustificata. Sono pienamente solidale con il segretario generale, dall’alto valore istituzionale e professionale, che non può essere additata come è stato fatto. In aula, non ci sono né lupi né agnellini. Il consiglio comunale non è un mercato o una casbah, questo dovrebbe essere chiaro a tutti. Andando avanti così si perderà qualsiasi legame tra la città e l’istituzione”. Incardona segue la linea del sindaco Lucio Greco e pur senza fare direttamente riferimento a Scerra e al centrodestra più intransigente, sembra piuttosto evidente quale sia l’oggetto politico della sua riflessione. “Ciò che desta meraviglia e alimenta secondo me una certa incoerenza, è che questi attacchi costanti all’amministrazione, ormai diventati personali e non politici – dice inoltre l’assessore – arrivano da chi gli atti che approdano in aula li ha condivisi fino a poco tempo fa con la giunta e da chi ha sostenuto il sindaco e il suo progetto, prima di passare all’opposizione. Questo è ancora più grave”.

I pro-Greco, compreso Incardona, si trovano a fronteggiare una crisi finanziaria ora evoluta verso il dissesto e atti come le variazioni di bilancio che devono avere i numeri in aula per essere approvati. Il divario dagli intransigenti di centrodestra però è netto anche se l’area politica dell’avvocato Greco non sembra avere alcuna intenzione di abdicare neanche nel processo di conformazione della coalizione che verrà. Nonostante le bordate dei consiglieri dei partiti di area, Greco e i suoi non arretrano, in attesa di fare chiarezza sul destino dell’ente e anche su quello politico che li aspetta.

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