Caccamo lascia la guida di Sicindustria nissena, era stato eletto un anno fa

 
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Il presidente di Sicindustria Caltanissetta Gianfranco Caccamo

Gela. E’ durata meno di un anno la presidenza degli industriali nisseni, che nel luglio di un anno fa venne affidata al fondatore di “Icaro Ecology”, l’imprenditore gelese Gianfranco Caccamo. Ha formalizzato le sue dimissioni. L’imprenditore, per due anni, ha inoltre svolto il ruolo di reggente, nella fase successiva alla bufera giudiziaria che travolse i confindustriali, con il caso Montante. Nel 2019 venne scelto per rilanciare l’associazione degli industriali. Ha comunicato la decisione al consiglio di delegazione, nel quale siedono anche altri imprenditori gelesi. Lo scorso anno, con la sua elezione a presidente venne ratificata anche quella del vice, Ignazio Manduca. Di recente, Caccamo ha partecipato al confronto pubblico con il commissario della Zes della Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano. La zona economica speciale, a pieno regime, è uno degli obiettivi di ripresa del tessuto economico locale, che viene perseguito da Sicindustria. Nell’ex area Asi, tra gli altri aspetti, bisognerà trovare una soluzione per la zona Nord 2, con il piano di salvaguardia ambientale mai attuato nonostante le edificazioni. L’azienda fondata da Caccamo si è di recente rivolta al Tar, contestando il silenzio di Palazzo di Città su un’istanza per la realizzazione di una struttura produttiva di prefabbricazione e saldatura di apparecchiature per il processo di bonifica dei suoli, uno dei target di riferimento di “Icaro Ecology”.

Sotto la guida di Caccamo, è stato siglato un protocollo proprio con l’amministrazione comunale, nell’ottica del progetto della “Marina di Gela”, un partenariato pubblico-privato per un riavvio dell’area circostante il porto rifugio, ancora insabbiato. Con il Comune, era stato intrapreso il percorso per il polo tecnologico, sempre nell’area ex Asi. Sicindustria Caltanissetta ottenne un primo vaglio favorevole, per un’iniziativa potenziale da circa venti milioni di euro, condivisa con l’Università di Enna e la fondazione “Mattei” di Eni.

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