Carenze di personale e cattiva gestione, Lucio Greco contro il “sistema” sanità

 
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Gela. La morte dell’imprenditore edile Carmelo Pesarini ritorna alla ribalta. Un episodio che sarebbe solo il culmine di gravi responsabilità gestionali. La pensa così l’avvocato Lucio Greco, presidente dell’associazione Cittadini per la giustizia.

“Inadeguatezza amministrativa”. “Morire di attesa al pronto soccorso è il termometro della situazione di collasso che si registra all’ospedale – scrive – l’episodio che ha interessato qualche giorno fa un cinquantatreenne rappresenta la sintesi dell’inadeguatezza amministrativa dell’Asp e del governo regionale. Inutile investire di responsabilità i pochi medici che, ogni giorno, vivono in prima linea i risultati di una sanità malata, vittima delle ristrettezze economiche per nulla adeguate al bisogno di salute della popolazione”.

Carenze di personale. I veri problemi, quindi, arriverebbero da chi amministra la sanità, sia a livello locale che regionale. “Ma dietro un episodio di questo tipo – continua – non si può non pensare alle scelte amministrative che vengono dall’alto e che hanno ridotto al lumicino il personale dell’ospedale che, ogni giorno, presta servizio a centinaia di persone con uno o due medici a fronte di una richiesta di assistenza superiore alle reali possibilità. Perché, se le sale di assistenza sono occupate e i medici in servizio impegnati, a chi attribuire responsabilità, se non a chi non assegna personale sufficiente?  Solo con un organico completo si possono evitare episodi spiacevoli come le morti in sala d’attesa, le aggressioni ai medici e la mancata assistenza in tempi ragionevoli. Per questo motivo, condivido con le organizzazioni sindacali la richiesta di adeguare gli organici medici e paramedici e definire un posto di Polizia fisso presso i pronto soccorso, ormai  soppresso da anni”.

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