Centrodestra e pro-Greco su poli opposti, Sammito: “Appartenenza non la decidono i consiglieri”

 
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Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito

Gela. I toni, in consiglio comunale, si sono fatti sempre più aspri e nelle ultime settimane, su ogni tema arrivato all’attenzione del civico consesso, non sono mancate pesanti stoccate reciproche. Macchitella lab così come le variazioni di bilancio hanno tracciato una linea divisoria sempre più netta tra il centrodestra intransigente e i pro-Greco. I partiti del centrodestra, basi dell’alleanza, hanno attaccato a testa bassa mettendo distanze per ora incolmabili, nonostante il sindaco Lucio Greco e buona parte dei suoi alleati si rivedano proprio in quest’area politica. Forse, da parte dei consiglieri di centrodestra c’è il tentativo di isolare l’avvocato e gli alleati, anche in vista delle strategie per le amministrative del prossimo anno. “I toni in aula consiliare possono anche essere duri purché non si scad nelle offese – dice il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito – onestamente, per me non fa differenza se il centrodestra attacca il sindaco, i suoi alleati e anche me, e si mette al contempo la stelletta di responsabile. La cosa che mi interessa veramente è che vengano approvati atti importanti per assicurare i finanziamenti e i progetti per la città”. Sammito, così come il sindaco, si è sempre rivisto nel centrodestra, pur senza un’adesione ufficiale ai partiti. Lo scorso anno corse sotto il simbolo di Forza Italia nell’agone delle regionali.

“I consiglieri comunali fanno il loro dovere e dal centrodestra arrivano attacchi all’amministrazione e al gruppo che la sostiene – continua – però, voglio solo sottolineare che non sono le parole di un consigliere a poter definire la storia di ognuno di noi. Il centrodestra è appunto una storia individuale, un sentimento che si dimostra nel tempo e con gli atti pratici. Non sono i consiglieri a decidere se si può stare nel centrodestra oppure no. Saranno valutazioni da fare nel corso del tempo e non certo ora. Ci sono le segreterie e i riferimenti con i quali ci confrontiamo. Sicuramente, non sarò mai un cinquestelle o un esponente del Pd”. Il presidente, spesso accusato dai gruppi proprio di centrodestra di essere fin troppo filo-Greco, fa intendere, come già accaduto in più occasioni, che nell’eventualità di una ricandidatura non si sente escluso a priori da un progetto di centrodestra, seppur non abbia mai rinnegato l’intesa politica stretta quattro anni fa con il primo cittadino.

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