Civici contestano segretario generale, “dovrebbe dimettersi”: su atto per forniture idriche manca intesa

 
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I consiglieri di "Una Buona Idea" Sincero e Faraci

Gela. Il repentino cambio di rotta del sindaco Lucio Greco e dell’amministrazione comunale, con l’ufficializzazione del ritiro delle variazioni di bilancio per i progetti, ha lasciato più di qualche strascico in aula consiliare. La giunta effettuerà approfondimenti e non è stato escluso che possano essere approvate direttamente dal sindaco e degli assessori: di fatto, ritornando alla tesi sostenuta dai civici di “Una Buona Idea” sulla base della disciplina regionale in materia. Non a caso, il capogruppo civico Davide Sincero ha lanciato una bordata al segretario generale Carolina Ferro che la scorsa settimana, sempre in aula, ha ribadito che gli atti potevano essere votati. “A questo punto mi aspetterei la presentazione delle dimissioni del segretario – ha detto Sincero – come facciamo a fidarci? Dovrebbe essere il vero garante”. Ci sono state valutazioni condotte anche fino a pochi minuti prima dell’inizio della seduta di questa sera e alla fine l’avvocato Greco ha annunciato il ritiro. In una fase di crisi finanziaria conclamata, le variazioni di bilancio sono essenziali a garanzia dei progetti già coperti da stanziamenti o addirittura completati. I revisori però hanno rilasciato parere negativo, cosa che ha aperto pesanti dubbi tra gli scranni d’aula, anche nelle fila dei pro-Greco. Il meloniano Salvatore Scerra, che si è scusato per l’espressione “agnellino” usata la scorsa settimana in riferimento al segretario Ferro (“era in senso cristiano”), ha chiesto a Sincero se “le dimissioni sono state chieste al segretario in quanto tale oppure come dirigente al bilancio”. “Vedo che il collega è in difficoltà”, ha riferito sempre rispetto a Sincero. Del resto, i rapporti politici tra l’esponente FdI e i civici di “Una Buona Idea” non hanno mai brillato per diplomazia.

Se le variazioni di bilancio sono state ritirate, sulla scorta evidentemente delle tante perplessità maturate (comprese quelle del consigliere Alessandra Ascia e del gruppo Mpa), non c’è accordo neppure sul regolamento per le forniture idriche in favore di utenti che vivono in zone non coperte dalla rete. Per la quasi totalità del civico consesso, il contenuto dell’atto non può essere approvato.

I costi per gli utenti sarebbero eccessivi, con rincari pesanti. Ancora una volta l’hanno ribadito i consiglieri di centrodestra, con in testa il forzista Rosario Trainito e il meloniano Vincenzo Casciana. Il gruppo di centrodestra ha lasciato l’aula prima del voto sull’articolo 1. L’assessore Ivan Liardi ha ribadito che allo stato non ci sono soluzioni migliorative attuabili anche se non esclude l’apetura al dialogo. Il presidente Sammito ha precisato che la capigruppo appositamente convocata la scorsa settimana “non ha raggiunto il numero legale”. Con soli otto consiglieri presenti, dato che neanche tra i pro-Greco il fronte è compatto, è venuto subito a mancare la soglia minima. Sciolte le righe, si procederà a nuova convocazione.

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