“Comandatore va reintegrato”, nuova decisione favorevole all’operatore guardiafuochi

 
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Gela. Ha condotto una lunga protesta, anche plateale con un sit in davanti palazzo di giustizia. Per il guardiafuochi Salvatore Comandatore, per anni alle dipendenze di Archimede srl che opera nel porto isola Eni, va attuata la reintegra nel posto di lavoro. Dopo una prima decisione in tal senso di due anni fa, Comandatore aveva ricevuto un ulteriore licenziamento. Per la società, non avrebbe adempiuto all’obbligo di riprendere servizio e a quello di aggiornamento dei titoli necessari. Assistito dal legale Giuseppe Smecca, si è rivolto ancora al giudice del lavoro del tribunale. Al termine del procedimento, è stato disposto che Comandatore ha diritto a ritornare in servizio al porto isola. È stata esclusa un’eventuale irregolarità anche rispetto alla percezione del Tfr, che invece Archimede srl riteneva avesse percepito senza titolo.

Il giudice Vincenzo Accardo ha deciso per l’illegittimità del licenziamento e ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni in favore del dipendente. Comandatore potrà inoltre percepite i “contributi previdenziali e assistenziali” dal giorno del licenziamento e fino a quello di effettivo reintegro. Il guardiafuochi, nel corso della sua protesta sostenuto dal presidente dell’antitacket Salvino Legname, ha sempre dichiarato che il mancato reintegro e il licenziamento sarebbero stati l’effetto di una sorta di ritorsione a suo danno per essersi rifiutato di sversare idrocarburi in mare. Ipotesi sempre esclusa da Archimede srl.

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