Cosa c’è dietro al progetto Petroltecnica? I dubbi dei consiglieri: Siciliano, “non è un inceneritore…così gli investitori scappano”

 
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Gela. Tutte le necessarie autorizzazioni sono già state rilasciate, manca solo quella edilizia che spetta ai tecnici del Comune.


I dubbi dei consiglieri. Intorno alla vicenda Petroltecnica, società romagnola pronta ad avviare un impianto per il trattamento di rifiuti speciali e non, con in testa le terre di bonifica, all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, potrebbero sorgere nuove ruggini tra consiglieri e amministrazione comunale. Da settimane, ormai, proprio alcuni consiglieri comunali, a cominciare dalla grillina Virginia Farruggia e dall’esponente della Lista Musumeci Anna Comandatore, sono impegnati a valutare le carte del progetto, con l’intenzione di capire se ci siano state anomalie negli iter autorizzativi. In realtà, lo spettro è quello di eventuali emissioni pericolose legate al ciclo della lavorazione delle terre di bonifica.

“E’ un caso che non esiste”. Il vicesindaco Simone Siciliano, però, sgombera il campo da possibili equivoci. “Che il progetto Petroltecnica rispetti i parametri previsti dalla legge – spiega – non lo dice l’amministrazione comunale ma lo certificano, chiaramente, tutti gli enti coinvolti nel procedimento che ha condotto al rilascio delle autorizzazioni. Non capisco perché si vogliano sollevare casi che non esistono. Peraltro, l’impianto non produce emissioni. Non è un termovalorizzatore o un inceneritore. Le terre di bonifica vengono lavate e trasformate per poi essere trasportate in altri siti. Parliamo di un impianto che, in via sperimentale, è già stato avviato nel 2013, realizzato con l’intervento di un’azienda locale. In quell’occasione, però, nessuno sollevò questioni particolari”. Anche i funzionari ministeriali, nel corso degli ultimi incontri tenutisi a Roma, avrebbero chiesto spiegazioni alla giunta proprio in merito alle possibili contestazioni sul progetto. “Continuando a lanciare sospetti su ogni investimento che si pensa di concretizzare in città – conclude il vicesindaco – rischiamo di far fare tanti passi indietro agli imprenditori interessati a puntare sull’area locale”. Intanto, non è da escludere che il progetto Petroltecnica possa essere valutato da due commissioni comunali, quella ambiente e quella sviluppo economico.

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