Diretto e indotto Eni ridimensionati, stretta sui servizi: ancora contratti di solidarietà nelle pulizie e nelle mense

 
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Gela. La riconversione della raffineria di contrada Piana del Signore e l’inevitabile ridimensionamento numerico sul fronte del personale di diretto e indotto continuano ad incidere anche sui servizi correlati. I contratti di solidarietà. A risentirne, oramai da mesi, sono anche i lavoratori delle mense e del servizio pulizia. Una realtà, la loro, seguita da diverso tempo dal sindacato che li rappresenta. Sono circa cinquanta, in totale, gli operatori impegnati nei servizi appaltati da Eni e che continuano a sostenere un regime basato su contratti di solidarietà. Ovvero, meno ore lavorative nel tentativo di mantenere il personale. Sono dipendenti di due aziende, una ragusana e l’altra nissena, che gestiscono proprio i servizi per conto delle società controllate dal gruppo Eni. “Purtroppo, la situazione è molto difficile anche per questi lavoratori – dice il segretario provinciale della Filcams Cgil Emanuele Scicolone – i contratti di solidarietà, seppur utili ad evitare l’ipotesi del licenziamento, riducono drasticamente le ore lavorate e, quindi, anche i compensi ne risentono. Parliamo veramente di poche ore lavorative”. A questo punto, la ripresa potrebbe scattare solo qualora l’intero sistema occupazionale di diretto e indotto tornasse a toccare livelli superiori.  

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