Dissesto, contatti e incontri tra i “responsabili”: Sammito, “o voto unanime oppure redini al sindaco”

 
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Gela. Contatti e incontri informali proseguiranno fino a pochi minuti prima dell’inizio della seduta di questa sera del consiglio comunale. La dichiarazione di dissesto dell’ente è stata inserita all’ordine del giorno e il commissario nominato dalla Regione ha dato dieci giorni di tempo per approvarla. Il termine ultimo, quindi, è fissato per il 17 novembre. Se non dovesse arrivare il voto, il consiglio si scioglierà in anticipo. Nel centrodestra, i più risoluti sembrano i meloniani che hanno già comunicato la loro assenza. Potrebbero prendere parte alla seduta e al dibattito solo nel caso di dimissioni del sindaco Lucio Greco. L’avvocato non sembra in alcun modo intenzionato a rinunciare prima della scadenza naturale del suo mandato. Gli altri esponenti del centrodestra intransigente, invece, valuteranno il da farsi direttamente in aula consiliare. In queste ore, sono previste interlocuzioni serrate anche tra i pezzi dell’opposizione “responsabile” che sicuramente non intendono fare da sponda a Fratelli d’Italia. Il Movimento cinquestelle, il Pd, i civici di “Una Buona Idea” e più in generale l’intergruppo “Unità progressista”, cercheranno di tracciare una linea comune. Hanno fatto sapere, la scorsa settimana, che la dichiarazione di dissesto deve essere dibattuta e votata dall’intera assise civica oppure neanche loro ci saranno nel momento saliente. E’ probabile che i loro voti si sommeranno a quelli dei pro-Greco, ormai comunque minoranza in aula.

“O tutti saremo convinti della necessità di approvare la dichiarazione di dissesto oppure potrà prevalere la volontà di non votarla e in questo caso sarà giusto finire anticipatamente questa esperienza consiliare e lasciare le redini in mano al sindaco – dice il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito – è inutile pensare a schemi variabili che già dall’indomani creerebbero sviluppi antipatici. E’ legittimo che si facciano interventi politici ma alla fine però servirà un voto unanime”. Il dissesto sarà il punto forse caratterizzante dell’ultimo scorcio dell’amministrazione Greco, indipendentemente dalla permanenza o meno del civico consesso. In aula, si prospetta una “partita” a scacchi, con mosse e contromosse.

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