Emergenza indotto, i lavoratori della Nuova X Gamma contro i licenziamenti: c’è una lettera aperta

 
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Gela. Tutto fermo dopo l’ufficializzazione dei quattro licenziamenti tra gli operai della Nuova X Gamma. Una lettera scritta dai lavoratori. In attesa della convocazione da parte del prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, chiesta dai segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, gli stessi operai dell’azienda hanno scelto di firmare una lettera pubblica. Lamentano non solo i costanti ritardi nei pagamenti degli stipendi ma anche il silenzio che sta circondando l’intera vicenda. Gli operai che hanno avviato una nuova mobilitazione, fermando qualsiasi attività tra gli impianti della fabbrica Eni, sollevano dubbi anche intorno ai parametri di sicurezza utilizzati dalla società, soprattutto sul fronte dei controlli non distruttivi. Così, si appellano alle istituzioni e rifiutano i licenziamenti imposti nonostante la presenza di commesse di lavoro e il tentativo da parte dell’azienda di utilizzare personale a tempo determinato. Nella lettera, si fa riferimento “a licenziamenti dettati dall’impeto nei confronti di chi ha solo recriminato ciò che è un diritto, gli stipendi”. Così, i lavoratori ripercorono l’intera vicenda fatta di legali e incontri sindacali. “A questo punto – concludono – meglio morire subito che rimanere in agonia!”. Una vicenda analoga a quella degli otto dipendenti della Nuova X Gamma in servizio all’interno della fabbrica Eni si sta verificando anche tra gli impianti del polo industriale di Sarroch, in Sardegna. Anche in questo caco, i lavoratori della società hanno avviato la mobilitazione. 

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