Eni, appello del vescovo: meno sprechi nelle feste religiose

 
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Gela. «Meno sprechi nelle manifestazioni religiose, più sostegno cristiano a chi soffre». Lo ha detto, in un appello accorato alle parrocchie, il vescovo della diocesi di Piazza Amerina, Michele Pennisi, alla vigilia della fermata per un anno di due delle tre linee di produzione della Raffineria di Gela.

«In questo momento di crisi – ha detto il prelato – dobbiamo tagliare il superfluo e destinare i nostri contributi a un fondo di solidarietà per aiutare gli indigenti, i disoccupati, le famiglie povere ed emarginate, sperando che anche gli enti pubblici e le imprese private facciano come noi».

Domani, infatti, scatta, a Gela, il piano Eni di fermata temporanea per far fronte al crollo delle vendite di carburanti e all’eccesso produttivo delle raffinerie in Italia e in Europa.

Senza lavoro saranno 700 maestranze, 400 dipendenti del diretto e 300 dell’indotto, che però non andranno subito in cassa integrazione, perchè prima c’è da mettere in sicurezza gli impianti interessati al lungo stop e procedere alla manutenzione straordinaria prima di imbottigliarli in stato di conservazione, nell’attesa della riapertura.

L’Eni dal canto suo continua a garantire (anche per il 2012) commesse di lavoro per 800 operai delle ditte appaltatrici, a fronte di un organico di 1100 persone. Di esuberi si tornerà a parlare a giugno. Domani però, paradossalmente, mentre gli impianti si fermano, il petrolchimico si trasforma in un enorme cantiere dove saranno realizzati.vecchi e nuovi investimenti per 480 milioni di euro.

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