Eni…è una questione di trasparenza? Siciliano accusa la Farruggia: “Chiarisca i suoi rapporti!”

 
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Gela. Fino allo scorso dicembre, uno era assessore di una giunta a cinquestelle, seppur già decisamente contestato, e l’altra consigliere del movimento.

“Si smentiscono in continuazione”. Dopo il divorzio, l’assessore Simone Siciliano continua a far parte della giunta del sindaco Messinese che, però, ha perso il simbolo del movimento; il consigliere Virginia Farruggia, invece, fa parte del gruppo consiliare dei grillini e non ha mai risparmiato di attaccare l’amministrazione, a partire dal caso Eni. I due, però, si sono definitivamente scontrati proprio sul tema più sensibile, il rapporto con la multinazionale del cane a sei zampe, impegnata in città in una fase di riconversione industriale che lascia ancora molte perplessità, soprattutto sul fronte della tenuta occupazionale. “I consiglieri del Movimento cinque stelle – ha detto Siciliano nel corso della trasmissione Agorà condotta da Franco Gallo – hanno la capacità di smentirsi in continuazione. Prendono posizione e poi la cambiano. Nel nostro Accordo di programma, redatto secondo quanto stabilito in campagna elettorale, prevediamo un polo dei combustibili di nuova generazione, imperniato soprattutto sul gas naturale liquefatto. Loro cosa fanno nelle loro proposte? Lo cassano. Basta vedere cosa accade ad Augusta, dove un sindaco a cinquestelle, insieme ad Eni, pensa ad un polo per la rigassificazione mentre qui i grillini fanno l’esatto opposto. Parlano di trasparenza ma inviterei il consigliere Farruggia, dato che sono stato definito amministratore delegato di Eni, a chiarire quali rapporti la legano all’azienda che ha appena acquisito la commessa per il trasferimento della camere coke dal porto rifugio. Una scelta, quella di liberare il porto, assunta dalla nostra amministrazione”.

“Siciliano vada a denunciare in procura…”. Accuse pesanti quelli di Siciliano che, comunque, hanno prodotto la reazione del presidente della commissione comunale ambiente e sanità. “Sono considerazioni – ha risposto – di una bassezza unica. Se il vice sindaco Simone Siciliano pensa che io, in quanto presidente di una commissione comunale, abbia il potere di modificare le sorti di un appalto bandito da Eni, vada direttamente a denunciare i fatti in procura. Purtroppo, questa giunta si trova in enorme difficoltà e accuse simili ne sono la prova tangibile. Parliamo di un assessore che ha vinto, da privato, l’appalto per la realizzazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e, adesso, è diventato controllore dello stesso piano”. Il confronto tra i consiglieri grillini Simone Morgana, Virginia Farruggia e Vincenzo Giudice e gli esponenti della giunta, a cominciare dal sindaco Domenico Messinese, affiancato dal vice Simone Siciliano e dall’assessore al bilancio Fabrizio Morello, si è incentrato molto sul caso Eni. A partire dalle bonifiche per finire, appunto, sulla gestione dei rapporti con i manager della multinazionale presente in città. Un tema che continua a creare enormi tensioni anche a mesi di distanza dal definitivo divorzio.    

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