Enzo Pepe, sensore e collante della provincia.

 
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Gela. Continua quello che potremmo definire una sorta di tour di Enzo Pepe in tutti i paesi  della Provincia.

Un tour determinato dal continuo, incessante invito da parte di vari gruppi di cittadini che spontaneamente ne sollecitano la presenza. Costoro sentono che un’aria nuova stia per spazzare quella stagnante e mefitica che per tanto tempo la politica li ha obbligati a respirare.

Sappiamo come tanta gente sia diventata allergica alla politica al punto da considerare il diritto al voto nient’altro che una rituale ed elegante presa in giro nei loro riguardi. Enzo Pepe, per la sua indole, per il senso del dovere e dell’onore che lo contraddistinguono, sembra costituire l’antistaminico capace di riportare benessere fisico e psichico in chi ha l’opportunità di venirne a contatto.

La gente sente di potersi fidare di lui, vedendo proprio in lui il lato buono della politica. Giudizi lusinghieri gli arrivano continuamente da tanti cittadini che entusiasticamente gli esprimono il loro consenso, la loro vicinanza. Ho avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro conviviale a Butera e, come uno che sorveglia da dietro le quinte, ho potuto verificare come i tanti presenti non stavano più nella pelle al pensiero che qualcosa di nuovo potesse accadere e non immaginavano, forse, che stava già accadendo qualcosa proprio per l’entusiasmo, a lungo sopito, che loro stessi stavano manifestando. Sembrava che i presenti si contagiassero vicendevolmente e facessero a gara per fugare il disincanto e l’incertezza dei primi momenti. Un poeta direbbe che in quei momenti e in quel luogo si stesse euforicamente vivendo una sorta di primavera dello spirito. Questo perché Enzo Pepe comunica servendosi di un linguaggio semplice e spontaneo, che gli permette di andare dritto al cuore della gente.

E, allora, il programma elettorale elaborato in tanti punti da Enzo Pepe non diventa più l’unico strumento per conquistare il consenso di chi è intento ad ascoltarlo. La gente preferisce soprattutto costruire un rapporto improntato alla simpatia e alla fiducia, tanto che qualcuno di loro ha candidamente confessato di aver revocato la propria decisione di non andare più a votare, proprio a seguito dell’entrata di Enzo Pepe nella contesa politica. E allora non c’è proprio da stupirsi se il telefono di Enzo Pepe e quelli del suo gruppo operativo sono continuamente in ebollizione.

Molti (professionisti,  imprenditori, artigiani, disabili, pensionati e persino esponenti politici) vogliono incontrarlo, ne chiedono con toni palpitanti e speranzosi di fissare incontri per presentargli e fargli conoscere parenti, amici, simpatizzanti al punto che Enzo Pepe è costretto, impossibilitato ormai a ritagliarsi un po’ di tempo tutto per sé, persino a mandar giù semplicemente qualche boccone raccattato qua e là per potere onorare quanti più impegni possibili.

Ora, quanti hanno finora capito che la provincia è da considerare un’unica cosa, pur se punteggiata qua e là di diverse e specifiche peculiarità, e che, pertanto, si salva per intero o non si salva affatto? Enzo Pepe questo ha sempre predicato, invocando, tra l’altro, una svolta, non solo politica, ma anche di costume.

SPAZIO ELETTORALE A PAGAMENTO.

CANDIDATO ALLE REGIONALE DOTT VINCENZO PEPE.

COMMITTENTE IGNAZIO RUSSO

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