Estorsioni a tappeto dei clan, le famiglie erano armate: quattro a processo

 
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Gela. Estorsioni a tappeto in città e nel mirino dei clan sarebbero finiti anche i titolari di aziende edili. Armi a disposizione dei clan. A processo, dopo la chiusura delle indagini da parte dei magistrati della Dda di Caltanissetta, sono finiti in quattro. Si tratta di Giuseppe Stimolo, Orazio Meroni, del vittoriese Giovanni Avvento e di Giacomo Cagnes, già in forza alla Marina. Oltre alle estorsioni contestate dai magistrati, tra le accuse c’è quella di aver avuto a disposizione armi. Nel procedimento vennero coinvolti diversi ex affiliati ai clan locali e alcuni collaboratori di giustizia che, però, hanno già definito le loro posizioni processuali. Intanto, il collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Veronica Vaccaro, affiancata dalle colleghe Silvia Passanisi e Marica Marino, ha dato il via libera alla riunione del procedimento con un altro, a carico però del solo Giuseppe Stimolo, ma per fatti comunque analoghi. Si tornerà in aula il prossimo 4 maggio, probabilmente per l’esame dei primi testimoni. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Raffaela Nastasi, Mariella Giordano e Giuseppe Di Stefano.

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