Ex discariche industriali, vertice su Cipolla: per progettazione tempi più flessibili

 
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L'ex discarica industriale Cipolla mai bonificata

Gela. I tempi vanno sfruttati, senza perdere troppo terreno, ma probabilmente la Regione assicurerà più flessibilità nelle scadenze. Gli uffici comunali hanno avviato le prime interlocuzioni per i progetti di messa in sicurezza delle due ex discariche industriali di Cipolla e Marabusca. Allo stato, solo per la procedura di Cipolla, nella zona di contrada Piana del Signore, il municipio ha ricevuto la relativa notifica. Le attività sono coperte con fondi per circa dieci milioni di euro, a seguito del protocollo di intesa firmato dal Comune e dalla stessa Regione. La prossima settimana, è previsto un tavolo tecnico, con i funzionari palermitani. Il nodo da sciogliere è quello della progettazione. Trattandosi di una messa in sicurezza di un sito pericoloso, dove per decenni sono stati stoccati idrocarburi e sostanze pericolose, occorreranno non meno di cinque o sei mesi. L’assessore regionale Daniela Baglieri aveva parlato di un termine di sei mesi, entro il quale Palazzo di Città avrebbe dovuto trasmettere la progettazione esecutiva. I tempi però non sembrano coincidere. Sono tre le soluzioni sulle quali si lavora. Palazzo di Città potrebbe optare per un bando europeo, così da affidare la progettazione della messa in sicurezza, ma i tempi si dilaterebbero ancora di più. Eni, su richiesta del municipio, dopo interlocuzioni informali con il vicesindaco Terenziano Di Stefano, ha dato la propria disponibilità ad intervenire, ma bisogna però valutare gli aspetti contrattuali e c’è qualche dubbio su una strada di questo tipo. Sembra che i funzionari comunali siano invece propensi per un’ipotesi che porti in gara una progettazione “basic”, da far seguire all’appalto integrato dei lavori. In questo modo, Eni potrebbe intervenire con la progettazione di base. Sono valutazioni che il dirigente del settore ambiente del municipio e l’assessore Di Stefano sottoporranno all’attenzione del tavolo regionale. Successivamente, si avvierà il confronto anche con gli enti di controllo, come Ispra e Arpa, e con il dipartimento regionale che segue queste procedure. Sarà quella la sede per riferire sulla procedura che verrà adottata. Una cosa è certa, Palermo non pare così intransigente sulla tempistica. “I sei mesi per trasmettere la progettazione esecutiva, ci è stato già spiegato dalla Regione – dice Di Stefano – non sono perentori. Dovremo però dimostrare di avere già in atto tutte le procedure per arrivare ai progetti e ai lavori, così da ottenere più tempo, che sarà inevitabilmente necessario. Si tratta di progettazioni complesse su interventi di messa in sicurezza che non sono mai stati realizzati”. Palazzo di Città, tra le altre cose, soffre di carenza di personale specializzato in questo tipo di attività.

Sul tavolo ci sono le carte del sito di Cipolla, ma probabilmente lo stesso iter verrà istruito anche per Marabusca. In entrambi i casi, è il municipio ad essere soggetto attuatore. Deve coordinare tutte le fasi, pena il taglio dei fondi. Per Marabusca, però, c’è il decreto di finanziamento, per circa tredici milioni di euro, ma si attende la notifica per far scattare i termini e avviare l’iter per la progettazione. Con la riunione in Regione, la prossima settimana il quadro dovrebbe essere più chiaro.

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