Faceva prostituire e picchiava una quarantenne, arrestato giovane ghanese

 
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Gela. Sfruttamento della prostituzione, lesioni, violenza sessuale e violenza privata. Sono questi i reati di cui deve rispondere un granese incensurato di 20 anni. E’ stato arrestato dalla polizia di Gela su ordine del Sostituto Procuratore, presso il Tribunale di Gela, Antonio D’Antona.

In particolare, circa 20 giorni fa, il ghanese invitava una sua conoscente di nazionalità nigeriana di circa 40 anni a trasferirsi a Gela, promettendole un lavoro ed una sistemazione abitativa nel suo appartamento.

 

Pochi giorni dopo, in realtà, la induceva alla prostituzione e le procurava un incontro a domicilio con due clienti che consumavano contemporaneamente un rapporto sessuale con la vittima, corrispondendo allo sfruttatore l’importo di 20 euro ciascuno. Quella stessa notte, l’arrestato costringeva con forza la vittima ad avere un rapporto sessuale: il criminale, dopo averla strattonata, aggredita a mani nude e spogliata all’interno della propria abitazione dove l’aveva ospitata, si denudava a sua volta e la violentava, costringendola a dormire nello stesso letto.

 

Il calvario proseguiva anche il giorno successivo, quando l’arrestato procacciava con un minorenne quale cliente che si recava presso l’abitazione ma con il quale la vittima non consumava il programmato rapporto sessuale per il rifiuto della donna.

 

Sebbene la vittima avesse provato in diverse occasioni a darsi alla fuga, non riusciva nel proprio proposito in quanto l’arrestato, mediante plurimi atti di violenza, le impediva di lasciare l’appartamento in cui l’aveva ospitata, costringendola così a permanervi per più giorni. Sempre con lo stesso intento, in una circostanza, la colpiva ripetutamente con un bastone.

 

La settimana scorsa, però, la vittima riusciva ad eludere la sorveglianza del proprio aguzzino e con una telefonata al 113 allertare la Polizia che, prontamente intervenuta sul posto, la liberava e dopo le cure del caso la collocava in una comunità protetta.

 

Dopo un iniziale silenzio, grazie alla Polizia, la vittima decideva di collaborare pienamente, svelando i dettagli della squallida vicenda che venivano immediatamente riscontrati.

 

 

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