Faida di mafia a Milano, boss gelesi alla sbarra dopo le assoluzioni

 
0

Milano. Devono rispondere di sei omicidi e di un tentato agguato, tutti messi a segno tra il 1987 ed il 1992 nella provincia milanese. Così, davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Milano, compariranno nomi storici delle organizzazioni mafiose locali.

Tra gli imputati, ci sono Rosario Trubia, Antonio Rinzivillo, Alessandro Barberi, Emanuele Argenti e Carmelo Tasca. In totale, sono sedici i presunti esponenti dei clan mafiosi trapiantati nell’hinterland milanese che dovranno nuovamente rispondere alle accuse mosse dai magistrati del capoluogo lombardo.
Due anni fa, era stato il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Milano Maria Cristina Mannucci ad assolvere praticamente tutti gli imputati, ad eccezione del boss palermitano Giovanni Brusca, di Salvatore Facellla e di Santo Mazzei: condannati per aver avuto un ruolo determinante in alcuni dei fatti di sangue ricostruiti dagli inquirenti.
Davanti alla decisione assunta dal magistrato, la procura milanese, rappresentata durante la fase dell’udienza preliminare dal pm Marcello Musso, ha scelto d’impugnare in appello i verdetti d’assoluzione. Adesso, proprio l’accusa potrebbe chiedere di sentire nuovi collaboratori di giustizia.
Gli imputati gelesi sono ritenuti responsabili di eclatanti omicidi come quello di Cristoforo Verderame, ucciso nell’ottobre del 1988 davanti all’istituto scolastico “Enrico Fermi” di Borgolombardo. La famiglia della vittima si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Carmelo Tuccio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here