Forza Italia contro Gulizzi: “Il Pd elargiva prebende. Spieghi alla città i 2 milioni di euro di debiti alla Tekra”

 
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I consiglieri uscenti di Fi Scerra e Napolitano

Non si placa il botta e risposta tra Forza Italia e il Partito Democratico.

Dopo le accuse di Pino Federico è arrivata la replica di Giacomo Gulizzi non si è fatta attendere la risposta della segreteria cittadina degli azzurri. “Se Federico è affetto da Alzheimer, Gulizzi evidentemente è affetto da paranoia al limite della schizofrenia. Gulizzi ci ha ormai stufato per le sue esternazioni prive di costrutti e assai lontani dalla verità dei fatti che lo stesso ex consigliere, sonoramente bocciato dagli elettori gelesi come del resto la sua stessa area politica di riferimento e ormai visibilmente in preda a delirio onirico, mistifica senza mai cogliere l’essenza stessa del ragionamento politico espresso dall’onorevole Federico, confondendo capra e cavoli in un miscuglio di fesserie che peraltro danneggiano il suo stesso partito”.

“Quel Pd riformista ha mostrato tutto il suo disvalore nella vicenda della raffineria di Gela e contro il futuro della stessa cittadinanza. Rivendichiamo il primato di avere sostenuto una politica sociale divenuta nei venti anni di governo del centrosinistra elargizione di laute prebende e sussidi, privi di criteri di pubblica selezione e di trasparenza, trasformando il sussidio sociale ai soggetti bisognosi come vera occasione di riscatto sociale; rivendichiamo il primato di essere intervenuti, dopo le ormai croniche assenze dei precedenti governi cittadini, in una materia (quella dell’abusivismo edilizio e commerciale) che mai nessun assessore dell’Urbanistica e dell’Annona espresso dal Pds e poi dal Pd aveva mai tentato di occuparsi, ridisegnando il volto di una città che, da capitale dell’abusivismo edilizio, è stata infine additata dallo stesso corpo della Magistratura del Distretto della Corte di Appello di Caltanissetta come comune virtuoso in materia di repressione dell’abusivismo.

“L’ex consigliere si cimenta nella ricerca ossessiva di complicità senza invece mai tentare di giustificare i danni e le disfunzioni che la città oggi è costretta a pagare con debiti fuori bilancio e privi di adeguata preventiva copertura finanziaria per oltre 2.000.000 di euro, pari ai costi di un servizio di raccolta rifiuti evidentemente originati dalle“lacune” registrate, guarda caso, negli ultimi mesi della scorsa consiliatura e stranamente proprio in coincidenza con le imminenti consultazioni elettorali, quando tutta le delegazione assessoriale di riferimento a Pino Federico aveva già marcato le distanze dal Pd e dai suoi esponenti”.

“Saremo sempre grati all’ex consigliere della sua dichiarata vicinanza al governo nazionale se, ai selfie con il Matteo di turno, vorrà aggiungere anche i più piccoli passi verso una più razionale revisione dei termini di un protocollo che ha finito con il decretare la morte della città di Gela”.

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