Giro di false fatture, un altro imprenditore respinge le accuse: “Non so niente”

 
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Gela. 
“Volevo solo allargare la mia attività economica anche alla zona di Gela ma non so nulla delle accuse contestatemi. Ho assunto la carica di amministratore unico della Chemical control solo due anni fa”.

L’imprenditore agrigentino Lorenzo Li Calzi, tra gli arrestati a conclusione del blitz anti evasione “Stack of paper”, ha risposto davanti al giudice delle indagini preliminari Fabrizio Molinari.
Difeso dagli avvocati Giuseppe Fiorenza e Giusy Ialazzo, ha rigettato, così, l’accusa di aver appoggiato, attraverso la costituzione di società di comodo, il giro d’evasione fiscale da circa sette milioni di euro scoperto dai militari della guardia di finanza e dai magistrati della procura.
 Gli avvocati Fiorenza e Ialazzo, inoltre, hanno chiesto la revoca della misura dell’arresto. L’imprenditore si trova attualmente ai domiciliari nella sua abitazione di Canicattì. “Fabio Fasulo – ha concluso – l’ho conosciuto qualche anno fa e ho cercato di capire tramite le sue consulenze se ci fosse la possibilità di espandere la mia attività nella zona di Gela”.

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