Greco non accettava la rottura del rapporto: oggi l’autopsia su Maria Nastasi

 
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Gela. Lei amava i carabinieri, lui li odiava. Maria Nastasi era stata sposata con un militare dell’Arma che prestava servizio nell’Agrigentino (Licata e Porto Empedocle). Malgrado la separazione l’amore per quel che rappresentava l’Arma dei carabinieri non era passato.

Nella sua pagina facebook tra i gruppi “amici” c’erano gli orfani militari dell’Arma dei carabinieri collegiali. L’ex marito era infatti morto per un tumore al cervello alcuni anni fa e in ogni caso dopo la separazione. E tra i suoi link preferiti c’erano proprio le parate militari ed altri temi spesso inneggianti i carabinieri. L’esatto contrario di Salvatore Greco, che aveva trascorso tanti anni in carcere. Oggi pomeriggio l’autopsia.

Il 17 luglio Salvatore Greco posta un link su facebook: tre cose non devi fare: tradirmi, mentirmi, ferirmi. Quasi il presagio di quel che sarebbe accaduto. Parlava spesso di sincerità nei suoi post lasciati sulla bacheca, quasi una ossessione. “Ho imparato che l’apparenza inganna – scrive – oppure, la falsità è che come gli scarafaggi: non fa paura ma fa schifo”.

Salvatore Greco, pluripregiudicato ed esponente di Cosa Nostra, venne arrestato il 12 settembre del 2009. Da due mesi a questa parte si era reso irreperibile. Da quando, cioè, ha cominciato a sospettare dell’arrivo di un ordine di carcerazione, poi effettivamente emesso dal Gip presso il tribunale di Vicenza lo scorso 5 agosto. Greco è stato riconosciuto colpevole di alcuni furti commessi nel vicentino e di una rapina, computa ai danni di un orafo di Trissino, sempre in provincia di Vicenza, nell’ottobre del 2006, in cui fu coinvolto l’attuale collaboratore di giustizia, Carmelo Barberi. Venne trovato in un casolare di contrada Priolo, nell’agro di Niscemi. I carabinieri giunsero alla sua individuazione, dopo svariati giorni di appostamenti e pedinamenti, del suo vivandiere, proprietario del terreno e del casolare. Al momento della cattura, Salvatore Greco era intento alla coltivazione. Per non rendersi riconoscibile,  indossava abiti da contadino ed un berretto da baseball. Non oppose alcuna resistenza. Il 28 novembre dello scorso anno venne arrestato dalla polizia di Gela in esecuzione di una ordinanze di esecuzione pena. Greco scontò agli arresti domiciliari due mesi per aver violato le misure di sorveglianza e prevenzione.

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