“Green” a luglio e poi impianto pretrattamento, ancora dubbi su base gas: “Pozzi in calo”

 
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Gela. “In base alle indicazioni aziendali, la green refinery dovrebbe partire a luglio. Parliamo di allineamento degli impianti e di andare in produzione”. Il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania, insieme ai colleghi di Filctem e Femca, segue tutti gli sviluppi della nuova fase produttiva voluta da Eni in raffineria, con il passaggio ai carburanti sostenibili. “E’ vero – spiega – sono passati alcuni mesi rispetto alle iniziali ipotesi. Sarà fondamentale, però, anche la realizzazione dell’impianto Btu di pretrattamento, in questo caso i lavori dovrebbero iniziare tra settembre e ottobre”. L’impianto è un altro pezzo fondamentale, dato che i manager di Eni produrranno usando olio di palma (almeno nella prima fase), per poi concentrarsi sugli oli esausti e di frittura. Salvo cambi di rotta, in raffineria l’iter degli investimenti dovrebbe procedere seguendo gli impegni assunti. La vera preoccupazione dei sindacati continua ad essere la sfera coperta da Enimed. La base a gas del progetto “Argo-Cassiopea” è un target (rifacendosi al protocollo d’intesa di cinque anni fa) che dovrebbe attrarre la soglia maggiore di risorse finanziarie investite dalla multinazionale. “Senza la proroga della valutazione d’impatto ambientale – dice ancora Castania – è stato possibile realizzare solo i primi interventi di scavo. Il ministero non l’ha ancora rilasciata”. Ma le incertezze sulla base a gas si affiancano ai dati in calo della produzione dai pozzi.

“C’era stato un aumento che ha portato a raggiungere una media di 14-15 mila barili al giorno – spiega il sindacalista – ora, siamo scesi a 11-12 mila barili. Abbiamo chiesto un incontro, non solo per cercare di capire quali prospettive ci siano per la base gas, ma anche per chiedere all’azienda di investire sulle attività di workover dei pozzi, proprio per incrementare la produzione. Anche in questo caso, però, dobbiamo registrare ritardi nelle autorizzazioni, ad esempio per il pozzo “Arancio”. Solo l’avvio a pieno regime dei lavori della base gas e dell’impianto di pretrattamento in raffineria, ritengono i sindacati, potrà assicurare occupazione nell’indotto. In caso contrario, si potrebbe aprire l’ennesima ferita occupazionale, con centinaia di posti di lavori tagliati. L’incontro tra sindacati e manager Enimed potrebbe tenersi nei primi giorni di luglio.

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