I costi delle missioni e il “fallimento” a Roma, Messinese contro i grillini: “Parlano solo per slogan”

 
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Gela. “Sanno solo attaccare per slogan. Parlano di riconversione e bonifiche ma hanno le idee piuttosto confuse”.

“La gita l’hanno fatta loro…”. La rottura tra il sindaco Domenico Messinese e i consiglieri del Movimento 5 Stelle diventa ancora più evidente, rafforzata dalla vicenda Eni. E’ lo stesso Messinese che risponde a muso duro ai consiglieri grillini che, nelle scorse ore, hanno bollato come una sconfitta per la città l’esito dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico. I consiglieri del movimento, inoltre, hanno lanciato ombre anche sulle missioni istituzionali del sindaco e dei suoi assessori. “La gita – attacca il sindaco – l’hanno fatta loro a Roma. Non capiscono che i consiglieri, in quanto tali, non sono parte in causa di tavoli di trattativa che la mia giunta è riuscita ad avviare quando tutti se ne disinteressavano. Queste sono gite? Facciamo tante missioni istituzionali, soprattutto a Roma, perché i problemi della città non si risolvono solo a livello locale. La segretaria supporta l’attività del sindaco e, di conseguenza, partecipa ai tavoli. Non vedo cosa ci sia di così strano”.

“Riconversione e bonifiche? Non bastano gli slogan”. A questo punto, le strade del sindaco, espulso dal Movimento 5 Stelle, e dei consiglieri grillini proseguono lungo direttrici totalmente opposte e lo scontro si acuisce. “Negli scorsi anni, molti si sono accontentati del classico “tutto a posto” – continua – e, adesso, ne paghiamo le conseguenze soprattutto davanti alle scelte di Eni. Quando si parla di riconversione e di bonifiche, non è sufficiente limitarsi agli slogan. I consiglieri del Movimento 5 Stelle mettano sul tavolo i numeri degli occupati, l’indicazione delle aree d’intervento, le modalità da adottare. Purtroppo, continuano ad essere piuttosto incoerenti. Nel loro programma, c’era la riduzione di quanto percepito a titolo di gettone di presenza, c’era la diretta streaming del consiglio comunale, c’era il sorteggio dei revisori dei conti. Invece, si sono accontentati d’inciuci fatti passare per accordi politici”. 

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