“I pazienti mentali lasciati al loro destino”, dati preoccupanti: 40 suicidi lo scorso anno, 8 dall’inzio del 2017

 
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Gela. Strutture limitate e un numero risicato di specialisti in servizio in città. Una realtà che non consente di garantire il necessario sostegno ai circa duemila pazienti affetti da patologie mentali.

L’audizione in commissione. I dati sono emersi durante l’audizione, davanti ai consiglieri della commissione comunale ambiente e sanità, di Franco Tilaro, sindacalista e responsabile dell’associazione “Il Giardino”.

Solo lo scorso anno, in base ai dati presentati alla commissione, in città si sono registrati quaranta casi di suicidio. Otto, invece, dall’inizio del 2017. Per questa ragione, Tilaro ha sollevato nuovamente la questione. Il presidente Virginia Farruggia e gli altri componenti Giuseppe Ventura, Maria Pingo, Crocifisso Napolitano e Salvatore Farruggia, a questo punto, si faranno carico delle segnalazioni, da destinare direttamente ai vertici dell’Asp locale.

La carenza di strutture pubbliche a supporto dei pazienti affetti da patologie mentali è tra i risultati di una sanità locale sempre più al centro di piani di ridimensionamento. Una strategia che avvantaggia i privati e le strutture da loro gestite, con un enorme aggravio dei costi per le casse del Comune e della stessa Asp. Si taglia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, con intere famiglie che devono far fronte, nella totale solitudine, a situazioni al limite.

Manca, quindi, almeno tra i decisori politici e i burocratici della sanità regionale, una vera consapevolezza, con giovani e adulti costretti a fare i conti con l’abbandono quasi totale.

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