I tanti lati oscuri del polo Agroverde, la fideiussione è sicura? Salinitro, “stiamo valutando ogni aspetto”

 
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L'inaugurazione del cantiere del polo mai realizzato

Gela. A marzo scade la proroga concessa dalla Regione, ma dei cantieri per il polo Agroverde non si vede neanche l’ombra.

Gli espropri. Il vero fardello, almeno negli uffici del Comune, si chiama espropri. Per far spazio ai lavori di quello che doveva essere il polo agrofotovoltaico più grande d’Europa, infatti, sono stati occupati interi terreni tra le contrada Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio. Tra le stanze di Palazzo di Città, intanto, si studiano soluzioni necessarie a coprire un buco finanziario, quello delle indennità dovute agli ex proprietari rimasti senza terreni, che potrebbe causare conseguenze molto pesanti per i conti dell’ente. La seconda fideiussione bancaria, che dovrebbe coprire dal rischio decisamente concreto della mancata realizzazione del polo fotovoltaico, è veramente sicura? “Stiamo valutando ogni aspetto di questa vicenda – spiega l’assessore Francesco Salinitro – i problemi ci sono ma i nostri funzionari lavorano per fare chiarezza”. Già la prossima settimana, il dirigente Emanuele Tuccio, che si sta occupando di acquisire atti, verificando la presenza di possibili anomalie, dovrebbe riferire proprio all’amministrazione comunale. “Per ora – conclude – non è possibile dare valutazioni. Le verifiche sono in corso”.  

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