Il raid incendiario al comitato elettorale di Antonio Torrenti, archiviate le accuse contro due minori

 
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Gela. Le fiamme vennero appiccate all’ingresso di un immobile utilizzato, nel periodo della campagna elettorale di un anno fa, come comitato elettorale dall’allora candidato del Megafono Antonio Torrenti. Il danneggiamento al comitato elettorale. Il fuoco provocò danni soprattutto all’ingresso dell’immobile di corso Salvatore Aldisio. Per quei fatti, è arrivata l’archiviazione decisa nei confronti di due minorenni. L’indagine avviata nei loro confronti, quindi, si chiude. Dopo l’azione di fuoco, sono partite le verifiche coordinate dai magistrati della procura minorile di Caltanissetta, a seguito delle verifiche effettuate dagli agenti di polizia del commissariato. L’attenzione dei pm nisseni si è focalizzata soprattutto sui due minorenni, ritenuti i possibili autori del raid. Per valutare la loro eventuale responsabilità sarebbero state utilizzate le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza di alcune attività commerciali della zona. Negli scorsi mesi, sono stati effettuati ulteriori rilievi tecnici. Non si sarebbero raggiunte, però, le necessarie sicurezze investigative per collegare il danneggiamento subito dal comitato elettorale di Antonio Torrenti, poi eletto e attualmente consigliere comunale in carica, ai due giovanissimi. Entrambi hanno sempre negato qualsiasi responsabilità. Una linea seguita dai loro difensori, compreso l’avvocato Marco Granvillano che ha assistito il minorenne sentito anche dagli investigatori.

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