Idrocarburi nel fiume Gela e in mare, accuse a manager e tecnici Eni: i difensori contestano anche le perizie tecniche

 
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Gela. I legali di difesa degli imputati hanno subito sollevato una serie di eccezioni, con le quali contestano non solo l’ammissibilità in giudizio della parti civili ma anche l’utilizzabilità delle perizie tecniche.

Lo sversamento anche in mare. Tutto ruota intorno allo sversamento di idrocarburi che nel giugno di quattro anni fa si estese al fiume Gela, per poi arrivare anche in mare. A processo, per quei fatti, ci sono manager e tecnici di Eni. Il guasto, all’origine del grave incidente, si sarebbe verificato nell’area dell’impianto Topping 1. Così, le accuse vengono mosse a Bernardo Casa, Michele Viglianisi, Massimo Lo Faso, Maurizio Tarantino, Arturo Anania, Gaetano Zinna, Leone Pollicino, Emanuele Pellegrino e alla stessa società Raffineria di Gela. Davanti alle eccezioni, contestate comunque dal pubblico ministero Lara Seccacini, il giudice Lirio Conti ha deciso di valutare gli atti. Dovrebbe sciogliere la riserva già alla prossima udienza fissata a maggio. Parti civili nel procedimento sono le associazioni Aria Nuova e Amici della Terra, oltre al Comune. Sono rappresentati dai legali Joseph Donegani, Maurizio Cannizzo, Flavio Sinatra e Raffaella Nastasi.

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