Il blitz antidroga “Samarcanda”, confermati i domiciliari ad Alario: cade la misura cautelare per Nastasi

 
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Gela. I giudici del riesame di Caltanissetta, dopo aver respinto le richieste di scarcerazione arrivate dai legali di difesa dei presunti capi del gruppo, hanno detto no anche a quella avanzata dal difensore di Simone Alario.

La droga acquistata anche in Calabria. L’avvocato Francesco Enia, infatti, aveva chiesto l’emissione di una misura cautelare diversa dagli arresti domiciliari. Lo stesso Alario è finito al centro del blitz “Samarcanda”, eseguito dagli agenti di polizia del commissariato e da quelli di Niscemi, coordinati dai magistrati della procura. In carcere, rimangono i presunti capi del gruppo che sarebbero stati capaci di acquistare, e successivamente piazzare, notevoli quantitativi di droga, con in testa la cocaina. Si tratta di Emanuele Brancato e Emanuele Di Stefano, difesi dagli avvocati Giacomo Ventura e Davide Limoncello. La droga sarebbe stata acquistata anche in Calabria. Intanto, è scaduta la misura degli arresti domiciliari imposta ad un altro degli indagati, Giovanni Nastasi, difeso dall’avvocato Dionisio Nastasi. Nel blitz, finì anche Diego Nastasi. 

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