Il dissesto del viadotto Geremia II sulla Gela-Caltanissetta, le difese contro la perizia voluta dai magistrati

 
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Gela. Il dissesto strutturale di un tratto del viadotto Geremia II, lungo la statale 626 Gela-Caltanissetta, è ancora al centro del dibattimento penale, di recente passato alla competenza del giudice Tiziana Landoni.

L’Anas è parte civile. A processo, ci sono Luca Rizzi, Luca Manfredini e Francesco Lombardo. I fatti risalgono al maggio di otto anni fa. Il dissesto causò il ferimento di almeno due persone. I loro mezzi, un’automobile e una moto, transitavano lungo quel tratto stradale quando iniziarono a formarsi i primi pericolosi avvallamenti. Luca Rizzi è finito a processo perché ai vertici del gruppo aziendale che si occupò dei lavori, Luca Manfredini era invece il direttore di tutte le operazioni mentre Francesco Lombardo ricopriva il ruolo di tecnico Anas. Proprio l’Anas si è costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Ferrara. Intanto, davanti al giudice Landoni, i difensori degli imputati hanno reiterato la loro opposizione all’utilizzabilità, in giudizio, del contenuto della perizia ordinata dai magistrati della procura, già in fase di indagine. Il giudice Landoni deciderà sul punto già alla prossima udienza. Nel pool di difesa, ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Dario Bolognesi e Giorgia Galioto.

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