“Il nostro consulente intascava denaro non dovuto”, saltò un finanziamento da 50 mila euro: a processo un promotore

 
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Gela. “Dopo le verifiche effettuate, abbiamo accertato che il nostro referente chiedeva e otteneva somme di denaro non dovutegli dagli utenti da finanziare”. Il finanziameto fallito. Ad ammettere quanto accaduto nei rapporti tra il consulente locale del consorzio Confeserfidi Rosario Ruffino, finito a processo, e due imprenditori edili locali, è stato uno dei responsabili del consorzio. E’ stato sentito in aula, davanti al giudice Silvia Passanisi. In ballo, ci sarebbero stati cinquantamila euro da destinare proprio alle attività dell’azienda edile finita al centro dell’intera vicenda. L’imputato, in base alle accuse, avrebbe fatto credere ai due imprenditori di poter ottenere un finanziamento per il tramite del consorzio di mediazione creditizia, dietro però la corresponsione di quote in denaro, incassate e successivamente restituite proprio dal consorzio. Dopo quasi un anno di tira e molla, con tanto di quote versate al promotore, dei soldi neanche l’ombra. Per questa ragione, gli imprenditori hanno segnalato il caso alle forze dell’ordine. Quelle somme richieste sarebbero servite a finanziare l’azienda per accedere ad un eventuale appalto da circa due milioni di euro. Tutto, però, fallì. In aula, il testimone ha risposto alle domande del difensore dell’imputato e dell’avvocato Angelo Cafà, legale di parte civile insieme alla collega Floriana Cafà. I due imprenditori raggirati, infatti, hanno scelto di costituirsi parte civile.

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