“Il piano Eni non è sostenibile, ci vogliono le bonifiche”, Di Maio ai presidi: “Dov’era il sindacato?”

 
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Gela. “Il piano Eni, così come strutturato, non regge. Non è fattibile. Ma i sindacati non l’hanno capito quando sono andati a firmare il protocollo di due anni fa?”. “Ci vuole la riconversione”. Luigi Di Maio, vice presidente della Camera, è arrivato tra gli operai dell’indotto in protesta lungo la statale Gela-Licata, all’altezza di Montelungo. Insieme a lui, c’era Alessandro Di Battista. I portavoce nazionali dei grillini, accompagnati dal gruppo consiliare locale, hanno avuto un lungo faccia a faccia con i lavoratori. La tensione è alta ai presidi. I grillini lo hanno ribadito anche davanti agli operai, “il futuro di questa città si chiama bonifiche e riconversione”. L’arrivo di Di Battista e Di Maio è stato praticamente blindato dai grillini locali che hanno cercato di garantire un incontro diretto tra i loro portavoce nazionali e gli operai. Tutto questo mentre era in corso un vertice al Ministero dello sviluppo economico, con al centro l’accordo di programma portato avanti dall’amministrazione comunale, la stessa già bocciata proprio dal Movimento 5 Stelle. Insomma, un messaggio politico anche al sindaco Domenico Messinese.

“Non facciamo politica in questo momento”. Contro la mossa dei grillini si dichara l’indipendente Carmelo Casano, “non credo sia il momento di fare politica – spiega – dovremmo tutti stare in silenzio stampa. Spiace soprattutto vedere i vertici naizonali dei 5 Stelle venire a fare proclami elettorali in un momento tanto delicato”.

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