“In carcere ci accordammo per controllare le estorsioni”, nel processo “Malleus” parlano i collaboratori di giustizia

 
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Gela. Gli ex vertici di cosa nostra locale, oggi collaboratori di giustizia, confermano che il gruppo Rinzivillo aveva un ruolo principale nel controllo delle estorsioni e nel mercato della droga. La ricostruzione dei collaboratori di giustizia. Davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, a parlare in aula sono stati Emanuele Celona, Carmelo Billizzi e Gianluca Gammino. “Conosco Massimo Gerbino da quando eravamo bambini – ha spiegato Celona – lui fa parte del gruppo Rinzivillo, insieme a Davide Pardo. Giacomo Gerbino, invece, non è mai stato un affiliato. Non conosco Gaetano Smecca”. I presunti accordi tra il gruppo degli Emmanuello e quello dei Rinzivillo, invece, sono stati descritti da Gianluca Gammino. “Mentre ero detenuto – ha detto – riuscivo ad incontrare, durante i processi, sia Roberto Di Stefano sia Salvatore Burgio. L’accordo prevedeva che fosse Massimo Gerbino il referente, anche per le estorsioni in città”. Di Gaetano Smecca, invece, ha parlato Carmelo Billizzi. “Avevo intenzione di affidarmi ad un ragazzo sveglio che conoscesse il territorio – ha dichiarato – così, Paolo Palmeri mi fece il nome di Gaetano Smecca che, intanto, era ancora detenuto”. I tre collaboratori di giustizia hanno risposto alle domande del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta Luigi Leghissa nell’ambito del dibattimento scaturito dal blitz antimafia “Malleus”. A processo, ci sono Massimo e Giacomo Gerbino, Salvatore Di Nicola, Vincenzo Florio, Valerio Longo, Giuseppe Lumia, Salvatore e Roberto Cosentino, Baldassarre Nicosia, Domenico Trespoli, Giuseppe Mangiameli, Davide Pardo, Giuseppe Schembri e Gaetano Smecca. I difensori degli imputati, a cominciare dall’avvocato Cristina Alfieri, hanno invece puntato sulla necessità di valutare le effettive conoscenze dei tre collaboratori di giustizia, da tempo estranei alle vicende di cosa nostra locale. Si tornerà in aula a marzo. Tra i difensori degli imputati, ci sono anche gli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Raffaella Nastasi, Giovanni Lomonaco, Mariella Giordano e Maria Teresa Cultrera.

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