In città parte la conta dei danni causati dalle piogge ma la giunta chiede lo stato di calamità naturale…per siccità

 
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Gela. Da mesi, gli agricoltori locali chiedono interventi urgenti, soprattutto

nel tentativo di avere acqua necessaria all’attività delle loro aziende.

C’è…siccità. Dighe in stato di assoluta precarietà e reti colabrodo, se non addirittura inesistenti, sono tra le cause dell’acqua che non c’è. Dopo diverse richieste andate a vuoto, la giunta si è mossa ieri. Sembra quasi il “destino avverso”, ma il sindaco Domenico Messinese e i suoi assessori hanno firmato una richiesta per l’ottenimento dello stato di calamità naturale nello stesse ore in cui arrivava l’allerta meteo in municipio, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.

In sostanza, la giunta chiede ufficialmente al presidente della Regione Nello Musumeci di dichiarare lo stato di calamità naturale per siccità, che dovrebbe essere il passo preliminare al riconoscimento di eventuali fondi economici straordinari in favore delle aziende colpite. Mentre si contano i danni causati dall’ondata di maltempo, che stando alle previsioni non è ancora del tutto passata, in municipio si decide per lo stato di calamità naturale, causa siccità. Certo, un gran bel controsenso.

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