In coma dopo il pestaggio davanti alla discoteca, tre giovani condannati: “Rischiò di morire”

 
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Gela. Rimase a terra dopo essere stato colpito anche alla testa. Circa venti giorni di coma e tanti danni permanenti. Una provvisionale da settantamila euro. Adesso, per l’aggressione subita da un giovane all’uscita dalla discoteca Tanguera arrivano tre condanne. Tre anni e sei mesi di reclusione per Daniele Nicastro, tre anni e tre mesi ciascuno, invece, per Marcel Monachella e Rocco Agati. Sono loro i tre imputati finiti davanti al giudice Manuela Matta con l’accusa di lesioni. In base alle contestazioni mosse dai magistrati della procura, avrebbero fatto parte del branco che prese di mira il giovane e un suo amico. Tutto si verificò nel dicembre di otto anni fa proprio davanti all’ingresso della discoteca di contrada Femmina Morta. Un quarto giovane che avrebbe preso parte all’azione ha già patteggiato la condanna. In questo modo, il giudice Matta ha accolto praticamente per intero le richieste arrivate dal pubblico ministero Pamela Cellura. Al giovane aggredito e ai suoi familiari, costituiti parte civile, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni oltre ad una provvisionale da settantamila euro.

Per la difesa i tre non avrebbero partecipato all’aggressione. I legali dei tre imputati, gli avvocati Filippo Spina, Concetta Di Stefano e Tiziana Giardina, in aula, hanno del tutto contestato la ricostruzione arrivata dalla pubblica accusa. Per i difensori, le testimonianze rese, soprattutto quella di un amico del giovane pestato, sarebbero state contraddittorie. I tre imputati sarebbero stati riconosciuti solo in seguito. In base alla linea di difesa, invece, quella notte del dicembre di otto anni fa, fuori dal locale, scoppiò una rissa che coinvolse decine di giovani, senza permettere un’effettiva identificazione. Del tutto opposta la tesi del legale di parte civile che, addirittura, ha parlato in aula di “accuse fin troppo lievi perchè il giovane rischiò di morire”, paventando invece l’ipotesi del tentato omicidio. Il giudice Matta, comunque, ha deciso per la condanna dei tre imputati che hanno sempre escluso di aver partecipato al brutale pestaggio. 

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