Ipab “Aldisio”, commissione: “Tutelare lavoratori ma indagine non è dovuta a maggioranza”

 
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Gela. Iniziarono ad occuparsene dopo aver ricevuto le prime segnalazioni da diverse famiglie di anziani ospitati nella struttura dell’Ipab “Aldisio”. Lamentavano l’aumento delle rette, dopo il passaggio di gestione in favore della società privata “La Fenice”. I consiglieri di maggioranza della commissione consiliare servizi sociali adesso respingono alcune ricostruzioni che sono emerse dallo sfogo pubblico dei lavoratori della società, che temono per il loro futuro, dopo l’avvio di un’indagine e degli accertamenti disposti dalla Regione, che ha commissariato l’Ipab. “Una guerra dalle connotazioni politiche, data la presenza nella nuova gestione di due consiglieri di opposizione, confermata da alcune affermazioni pubbliche di qualche consigliere di maggioranza – ha spiegato la responsabile Oss de “La Fenice” – ad oggi siamo in fibrillazione perché c’è area di licenziamenti e mi rifiuto di pensare che il sindaco ci consideri figli di un Dio minore solo perché il nostro datore di lavoro non l’ha votato”. Il presidente della commissione Valeria Caci e i consiglieri Romina Morselli e Salvatore Incardona ritengono che le affermazioni giunte dai lavoratori non trovino fondamento. “Sappiamo molto bene che nella nuova gestione, attraverso la società privata, ci sono due consiglieri di opposizione e che la proprietà de “La Fenice” ha sostenuto il candidato di centrodestra alle amministrative – spiegano – ma non capiamo quali responsabilità possa avere la maggioranza nell’intera vicenda. Noi vogliamo che i posti di lavoro vengano tutelati e che non se ne perda neanche uno. Per opportunità politica e istituzionale abbiamo evitato di interessarci ulteriormente, proprio perché sappiamo che eventuali nostri atti potevano essere interpretati come un attacco politico. Non è la maggioranza che ha avviato un’indagine su quanto si sta verificando nella gestione della struttura e fino a prova contraria è stata la Regione a decidere di commissariare l’Ipab. Non è la politica che fa le indagini. Noi rispettiamo il diritto al lavoro e le preoccupazioni degli operatori. Hanno dimostrato di avere fiducia in questa nuova società, probabilmente perché sono certi della correttezza delle procedure adottate. Di certo, se c’è un’indagine in corso non possono chiederne le ragioni alla maggioranza ma dovrebbero rivolgersi a chi ha predisposto questo tipo di operazione gestionale”.

Intorno all’Ipab “Aldisio” è evidente che la politica stia duellando, seppur in modo non plateale. Il sindaco Lucio Greco e gli stessi consiglieri di maggioranza della commissione servizi sociali hanno sempre sostenuto la necessità che la struttura rimanga pubblica e assicuri il giusto trattamento a chi non ha possibilità di sostenere i costi per istituti privati. Dalla commissione fanno capire che probabilmente la presa di posizione dei lavoratori possa essere stata orientata. “Il fatto che siano stati tirati in ballo presunti interessi della maggioranza contro quella parte dell’opposizione che è entrata nella gestione de “La Fenice” – concludono Caci, Morselli e Incardona – ci fa pensare che qualche lavoratore sia stato strumentalizzato. Riteniamo che bisognerà attendere l’esito delle verifiche avviate sia dalla magistratura che dalla Regione. La maggioranza non ha alcun interesse a danneggiare i lavoratori”.

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